Di Michele: «Udinese? Ho visto una squadra senza motivazioni. A Salerno ambiente infuocato» - Calcio News 24
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Di Michele: «Udinese? Ho visto una squadra senza motivazioni. A Salerno ambiente infuocato»

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David Di Michele, ex attaccante di Salernitana e Udinese, ha parlato a Il Messaggero Veneto della prossima sfida di Serie A tra le due squadre

David Di Michele, ex attaccante di Salernitana e Udinese, ha parlato a Il Messaggero Veneto della prossima sfida di Serie A tra le due squadre. Le sue dichiarazioni: 

UDINESE – «Ho visto una squadra sottotono, con motivazioni differenti allo Spezia e forse anche stanca per la grande rincorsa fatta nel ritorno, ma anche una squadra che può ripartire con Cioffi.  Contro lo Spezia si sono viste due squadre dalle motivazioni differenti, e quelle
dei liguri erano superiori, senza però nulla togliere al campionato dei friulani che adesso si concluderà in un ambiente infuocato».

SALERNO – «Un campo infuocato, proprio come lo hanno trovato Venezia e Cagliari. La Salernitana è agguerritissima, e se non si preparerà bene l’Udinese avrà di che
soffrire. A Salerno si sta facendo la storia e dopo Crotone Nicola sta facendo un altro miracolo, di quelli  impensabili. Il tecnico è entrato nella testa dei giocatori ed è la dimostrazione che le cose impossibili possono diventare possibili, ma non solo cambiando la
squadra nel mercato invernale. Non ti risollevi solo con i giocatori comprati, ma con tanto cuore ed entusiasmo, e i risultati dimostrano proprio che il gruppo è con lui»

CIOFFI – «Sì, e andrebbe riconfermato proprio perché ha fatto un grande lavoro sartoriale, anche se lui già c’era con Gotti, seppur con una presenza e un ruolo diverso. A mio parere Cioffi è stato credibile e soprattutto ha dato identità di gioco, tranquillità e risultati, anche se sabato ho visto una squadra stanca per la grande rincorsa, con giocatori sottotono come Udogie e Deulofeu»

MIGLIORI – «Molina su tutti, anche per i gol segnati, e subito dopo ci metto Deulofeu, Silvestri, Marì, che è stato un grandissimo innesto, considerato che in quattro mesi ha già imparato la tattica, e Beto, che va promosso per una metà di campionato importante»