Il popolo dell'Atalanta sul tetto d'Italia (e non soffre di vertigini). Festa a Monza
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Il popolo dell’Atalanta sul tetto d’Italia (e non soffre di vertigini). Festa a Monza

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La grande atmosfera in quel di Monza scatenata dai tifosi dell’Atalanta: oggi sul tetto del mondo (e in testa alla classifica)

“Resto sul tetto del mondo fratè: sono così in alto, così vicino al sole, ma non ho paura di bruciarmi”. Da Gué Pequeno ai tifosi dell’Atalanta a Monza, ma il significato è sempre lo stesso: la Dea e tutta la sua gente sono in testa al campionato, con la consapevolezza di poter sognare ad occhi aperti.

Lunedì? Per seguire l’Atalanta a Monza si fa di tutto e di più tra permessi di lavoro e salti mortali a casa per prendere maglia, sciarpa e biglietto, in una vera e propria corsa contro il tempo. Clima di festa rappresentata l’intera invasione nerazzurra (l’ennesima), con l’obiettivo di sostenere i ragazzi nella buona e nella cattiva sorte. I tifosi casalinghi non sono da sottovalutare, ma contro il muro orobico non c’è partita a livello di cori e canti.

Nella ripresa Hojlund fa esplodere il settore ospiti, Lookman ipoteca il risultato, ma è al fischio finale che comincia la grande festa: abbracci, pianti, una voce che ha preso il volo manco fosse un aereo di linea a Orio, foto da scattare e l’incredulità di essere primi in classifica. Il coro più gettonato è il classico “Salutate la capolista”, e non si ha voglia di stare con i piedi per terra, almeno per una settimana. Può accadere di tutto, ma guai a non festeggiare per ciò che l’Atalanta sta facendo, e una fetta di questo primato è dei tifosi: lo sforzo impiegato nei momenti difficili ripagato con una squadra che ha ritrovato fame e fiducia grazie a questo popolo, perché all’Atalanta si vince e si perde insieme.