Inter Borussia Monchengladbach: cosa deve temere la squadra di Conte
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Inter Borussia Monchengladbach: cosa deve temere la squadra di Conte

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L’Inter di Conte non può permettersi le difficoltà delle ultime partite contro il Borussia Monchengladbach. I tedeschi sono letali nelle transizioni

In queste prime giornate, stiamo vedendo una versione abbastanza inedita dell’Inter di Conte. Le squadra del tecnico leccese a volte soffrivano di prevedibilità offensiva, con poche (e ripetitive) soluzioni tattiche nella trequarti avversaria. Un difetto che si era visto con chiarezza nella seconda parte della stagione 2019-2020.

Il calcio di Conte si è però contraddistinto per fasi di non possesso estremamente solide e granitiche, con gli avversari che faticavano a trovare varchi. Al contrario, queste partite dell’Inter si sono distinte per un’elevata lunghezza: gare con tantissimi spazi e continui uno contro uno in campo aperto, con reparti slegatissimi tra di loro. Il derby contro il Milan è l’esempio più eclatante, ma è un qualcosa che già si era visto nella prima gara di campionato, dove la Fiorentina aveva ripetutamente seminato il panico in ripartenza.

Questo aspetto rende la vita estremamente difficile ai propri difensori, visto che nessuno tra De Vrij, D’Ambrosio e (soprattutto) Kolarov è a proprio agio nei duelli individuali su distanze ampie. Calhanoglu, Leao e Ibra hanno ripetutamente seminato il panico, con le mercature preventive che hanno funzionato in modo pessimo. Ogni volta che il Milan recuperava palla, aveva sempre modo di ribaltare velocemente l’azione.

Conte sta provando a costruire un’Inter ambiziosa, che attacchi con tanti uomini: la transizione difensiva non sta però dando i frutti sperati, visto che c’è sempre un’ampia distanza tra retroguardia e mediana. Per quanto riguarda il derby, il principale errore di Conte è stato quello di accettare questi scompensi contro un avversario (il Milan) che oggi sembra avere pochi eguali nell’attacco su distanze ampie.

La lunghezza dell’Inter si percepisce anche in fase di possesso. Per quanto il gioco di Conte si caratterizzi, dopo una paziente circolazione dal basso, nella verticalizzazione per le punte, sembra che i nerazzurri stiano estremizzando ulteriormente quest’aspetto.

Per superare l’intenso pressing a uomo del Milan, l’Inter non ha fato altro che lanciare lungo su Lautaro e Lukaku, affidandosi esclusivamente alle loro capacità fisiche per poter risalire il campo. Questa scelta ha reso eccessivamente prevedibili i nerazzurri e ha logorato, con il passare dei minuti, le due punte.

Questo gioco diretto ha aumentato le difficoltà nelle transizioni difensive: l’Inter coinvolgeva poco i centrocampisti nel palleggio, altro non faceva che lanciare con i difensori (Kolarov) soprattutto per gli attaccanti. Di conseguenza, la squadra era molto lunga sul terreno di gioco, e ogni volta che perdeva palla il Milan dava la sensazione di poter ribaltare velocemente il campo.

Proprio per questo l’Inter dovrà fare molta attenzione contro il Borussia Monchengladbach. Quella di Marco Rose è una squadra che si esalta nell’attacco in transizione, grazie a velocisti fuori dal comune come Thuram, Embolo e Plea (che però è ancora in dubbio). I nerazzurri devono assolutamente evitare le difficoltà a palla persa che si sono visti nelle ultime partite.