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Juve, il “nuovo” Pjanic è già diventato imprescindibile

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La Juventus centra i tre punti contro la Fiorentina nonostante un gioco lento e prevedibile: il “nuovo” Pjanic in mezzo al campo è già diventato imprescindibile?

Una vittoria “sporca”, la definirebbe Allegri. Uno di quei bottini pieni portati a casa nonostante l’ispirazione di giornata sia rimasta sul lettino dei massaggi nello spogliatoio. Uno di quei successi che, a ben vedere, hanno fatto la differenza in questi anni tra la Juventus e le sue principali rivali. Il Napoli, tanto per fare un esempio, deve tendenzialmente viaggiare a cento all’ora per vincere. Magari straripando, sicuramente facendo spellare le mani degli appassionati dagli applausi. Ma è condannato a tener pigiato il piede sull’acceleratore, pena lasciar qualche punto di troppo per strada. I bianconeri, invece, hanno imparato a speculare anche sulle prestazioni meno brillanti. Come quella casalinga di ieri sera contro il Fiorentina: squadra lenta e prevedibile, poche occasioni da rete create, ossigeno centellinato nel bel mezzo di un calendario da due partite a settimana. Eppure… cross di Cuadrado, incornata di Mandzukic: 1-0 giusto giusto, stretto stretto, quanto basta per confermarsi in testa alla classifica a punteggio pieno.

Vero che l’undici disegnato da Allegri era abbastanza distante da quello ipotizzabile come titolare. Vero che Dybala, dopo un filotto di prestazioni da marziano, si è preso una serata semplicemente umana. Vero che Sturaro e Asamoah ad agire sulle fasce non possono garantire la spinta di Lichtsteiner e soprattutto Alex Sandro. Vero tutto. Ma la sensazione è che la Juventus, in fase di impostazione del gioco, non possa più fare a meno della creatività di Pjanic. Questo nuovo Pjanic, quello che in estate ha compiuto un salto di qualità a tutto tondo messo forse un po’ in ombra “solo” dalla definitiva esplosione della Joya. E per quanto i due in mezzo al campo, ieri sera, non abbiano affatto sfigurato: Matuidi si è confermato pedina preziosa in tutte le fasi, Bentancur ha dato un primo saggio delle caratteristiche che lo potranno contraddistinguere. Ma anche quest’ultimo, visione di gioco e piedi educati, non ha pensiero e ultimo passaggio paragonabili a quelli del bosniaco. Tant’è vero che non sembra dover essere un suo alter ego nelle rotazioni di Allegri, bensì un elemento tranquillamente complementare in un centrocampo a tre.

Semplicemente, allora, le caratteristiche di Pjanic non hanno repliche nella rosa bianconera. E sono preziose, forse imprescindibili per garantire impostazione di gioco e fluidità di manovra. La prova contro la Fiorentina, quanto mento, rappresenta in questo senso un primo indizio.