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Lee: «Il mio giocatore italiano preferito? Il Pazzo»

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Il giovanissimo talento sud coreano si presenta ai tifosi: «So che c’è molta attesa su di me perchè arrivo da Barcellona. Lavorerò con il massimo impegno»

Le prime parole di Lee Seung-Woo al momento della sua presentazione a Verona sono in un italiano stentato, ma alla fine riesce a dire: «Sono molto contento di essere qui».

E’ stato presentato questo pomeriggio a Verona il diciannovenne talento asiatico dell’Hellas, che arriva dal Barcellona e sul quale la società ripone molta fiducia. Domenica scorsa contro la Lazio il giocatore ha esordito una manciata di minuti e adesso è atteso alla conferma.

La conferenza stampa si svolge con una traduttrice dal coreano, che, però, conosce poco l’italiano e quindi le parole del giovane risultano semplicistiche. Sicuramente migliorerà. «Verona è una società seria e per questo ho deciso di venire qui. Sono stato 7 anni a Barcellona, una società che mi ha aiutato a crescere e imparare molto per la mia carriera. Sono stati anni fortunati perchè sono cresciuto come calciatore guardando Messi. Non posso certo paragonarmi a lui, ma lavorerò molto e mi impegnerò per questa squadra».

E sull’avvio difficile che ha avuto l’Hellas in campionato, non ha dubbi. «Abbiamo giocato contro squadre molto forti, la strada è ancora lunga e dobbiamo lavorare molto e al massimo per il nostro obiettivo. So di essere il primo sud coreano della storia del Verona. Sono qui da 20 giorni circa, il mio principale obiettivo non è quello di segnare, ma di pensare alla squadra. Ci sono pochi coreani che giocano in Europa, quindi so che molti mi seguono nel mio paese anche e soprattutto quando militavo nel Barcellona».

Sul suo ruolo il giovane ha comunque le idee chiare. «Sono sempre partito dalla fascia sinistra per poi andare al centro e portarmi il pallone sul destro che è il mio piede preferito, ma sono a disposizione del mister e deciderà lui cosa devo fare. Pecchia ha una grande esperienza internazionale e può gestire al meglio questo gruppo. I difensori italiani sono molto forti, io mi impegnerò al massimo per giocare bene».

E’ comunque simpatico e spigliato il ragazzino. Alla domanda “che giocatore italiano conoscevi prima di venire a Verona?”. Risponde prontamente: «ovviamente il Pazzo».

Glissa invece quando gli chiedono cosa ne pensa della situazione politica nel suo paese. «Io sono un calciatore – risponde – e quindi penso solo a come posso migliorare il mio gioco».