Napoli, il marchio di Ancelotti: 4 gol all'Inter e due richieste a De Laurentiis
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Napoli, il marchio di Ancelotti: 4 gol all’Inter e due richieste a De Laurentiis

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Il Napoli asfalta l’Inter e finalmente emerge il calcio di Ancelotti. Intanto De Laurentiis detta le linee guida per il mercato: “Rinforzeremo attacco e terzini”

Meglio tardi che mai. Nell’ultima al San Paolo il Napoli torna a vestire i panni della squadra vista in autunno, diversa da quella ammirata con Sarri ma comunque spettacolare e ugualmente competitiva, cosa che aveva cessato di essere nel 2019.

Soprattutto, per stessa ammissione di Carlo Ancelotti, il messaggio più significativo che arriva dalla scintillante vittoria contro l’Inter è quello rivolto al futuro: è questo il calcio che il tecnico di Reggiolo vorrà vedere dalla sua formazione nella prossima stagione. Pressing offensivo, gioco d’attacco diretto e verticale, esterni di centrocampo che si accentrano e cercano spazio tra le linee, terzini che macinano chilometri in ampiezza e attaccanti che attaccano con insistenza la profondità. Una metamorfosi a cui non tutti erano pronti e per la quale non tutti erano adatti. Una caratterizzazione su cui però Ancelotti ha voluto insistere, accettando questa come la più tipica delle annate di transizione, utile a valutare attentamente la rosa in base al suo progetto tecnico. “Non ci saranno rimandati“, affermò non a caso sir Carlo qualche mese fa.

De Laurentiis: “Sistemeremo l’attacco e i terzini”

Non casuali neanche i riferimenti di mercato dati nel post partita dal presidente De Laurentiis, figli di lunghi e ripetuti confronti con il suo allenatore. “Sistemare i terzini” diventa una necessità perchè mentre si intravede un Ghoulam un po’ più vicino ai suoi vecchi standard, Malcuit sembra l’unico del quartetto realmente adatto al tipo di lavoro che Ancelotti chiede ai suoi laterali. Un lavoro per cui è stato adattabile Mario Rui e sicuramente inappropriato Hysaj. Guardando ai profili che il Napoli sta sondando, nomi come quelli di Trippier, Mendy, Dumfries e Theo Hernandez tracciano il perfetto identikit: corsa, strappi, fisicità, qualità nell’uno contro uno e un piede educato per i cross. Cross che non dovranno cercare necessariamente la testa di Milik, apparso ieri quello più in difficoltà. Le caratteristiche del polacco, finto uomo d’area con i piedi da rifinitore e abile come pochi nella partecipazione alla manovra, non sono più quelle realmente imprescindibili per un attaccante che gioca nel Napoli. Bene i 20 gol, ma la sensazione è che al centro del suo attacco Ancelotti voglia qualcosa di diverso. Un giocatore che possa trovare la profondità con più naturalezza, forza e rapidità. Ecco così che profili come quelli di Immobile e Rodrigo diventano più idonei.

Non sembrerebbe invece una priorità sistemare il centrocampo, dove restano da valutare le situazioni legate agli insoddisfatti Diawara e Rog (di rientro dal Siviglia). Al posto di uno dei due potrebbe arrivare un altro giovane, come Almendra, dando per scontata una conferma di Allan che ancora scontata non è. Ancelotti ha più volte ribadito che la cessione di Hamsik non ha lasciato un vuoto nella rosa ed evidentemente gli ibridi Fabiàn e Zielinski gli danno sufficienti garanzie. Ancelotti traccia le linee guida per il Napoli del futuro che si è consegnato definitivamente nelle sue mani. Il prossimo mercato andrà a imprimere definitivamente il suo marchio sulla squadra azzurra che sarà, ripartendo con l’obiettivo di tentare l’ennesimo assalto al trono della Juve. Possibilmente un assalto più credibile di quello col colpo rimasto in canna di quest’anno.