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Come cambia il Napoli con Inglese

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Sarà Roberto Inglese il primo – ed unico? – acquisto del Napoli nell’imminente sessione invernale di calciomercato: ecco come cambia la squadra di Sarri con il suo approdo

Operazione già definita nei battiti finali della parentesi estiva di calciomercato, quando il Napoli scelse di prelevare – per una cifra complessiva di dodici milioni di euro tra base fissa ed importo variabile – Roberto Inglese dal Chievo Verona. Con un accordo di massima: lasciare il calciatore in gialloblu fino al termine della stagione, per poi usufruirne dalla prossima annata. Il secondo grave infortunio occorso ad Arkadiusz Milik ha alterato lo scenario precostituito: il Napoli ha ora bisogno di (almeno) un attaccante che possa dare il cambio ai tre titolari e garantire un sufficiente livello qualitativo nelle rotazioni. Con Inglese già in mano, a detta del presidente Aurelio De Laurentiis, sarebbe già definito il primo arrivo della prossima ed imminente sessione di mercato.

La stagione di Roberto Inglese

Otto reti stagionali, divise tra le sette siglate in campionato e la firma in Coppa Italia: titolare inamovibile del Chievo di Maran e perno della struttura offensiva veneta, Roberto Inglese ha garantito al suo allenatore una varietà di soluzioni. Innanzitutto sul gioco aereo: la statura da centravanti puro e l’abilità nel colpire di testa rappresentano un valore aggiunto in tal senso, il resto lo fa una discreta ricerca della profondità, lì dove non è velocissimo magari ma intelligente nella lettura delle situazioni. Meno facile servirlo palla sui piedi, seppur dotato di un interessante gioco di sponda. Classe ’91, la sensazione forte è quella che stia ultimando un buon percorso di crescita e che possa giocarsi alcune carte anche in una squadra strutturata ai massimi livelli quale è oggi il Napoli. Lì dove dovrà abituarsi al passaggio da un attacco a due ad un tridente offensivo puro.

Inglese nel Napoli

Non sempre ma spesso accompagnato da un altro attaccante, nel Chievo di Maran ha vissuto su equilibri differenti da quelli che – nel caso si concretizzasse il passaggio anticipato alla corte di Sarri – andrebbe a conoscere all’ombra del Vesuvio. Roberto Inglese in quel di Napoli sarebbe l’alternativa al riferimento centrale Dries Mertens, diventato fenomenale falso nueve grazie al lavoro del tecnico partenopeo: non tanto falso a dire il vero, tenuto conto delle statistiche, dei movimenti e delle interpretazioni oramai da attaccante fatto. L’attuale punta del Chievo vanta caratteristiche diametralmente opposte a quelle del belga: centravanti classico nell’accezione tipica del termine, in questo caso palesemente meno funzionale nel gioco con il resto della squadra – lì dove Mertens gode di fondamentali tecnici che Inglese non può avere – ma pedina aggiuntiva quando il muro difensivo avversario non va giù. Quando non si passa con la tela di passaggi, con la palla a terra classica dell’impianto sarriano, e magari c’è bisogno di fare in fretta. Di alzare il pallone e trovare qualcuno che, a differenza di quanto ovviamente accade oggi, possa prenderlo.

L’alternativa per Sarri?

Di essere più umani magari, meno legati alla splendida idea di calcio che resta alla base del Napoli di Sarri, ma più fisici quando c’è da esserlo, essenzialmente nelle circostanze in cui le partite e l’avversario lo richiedono. Non ha funzionato con Pavoletti, mai realmente tenuto in considerazione da Sarri, neanche è stato valutato Zapata: due esempi di attaccanti le cui caratteristiche possono essere assimilate a quelle del futuro arrivo, tanto voluto dal direttore sportivo Cristiano Giuntoli. Circostanza che non necessariamente deve tradursi nella ripetizione del copione: può non andare anche in questo caso, vero, ma Sarri può sorprenderci ancora una volta. Può trovare – in una seconda parte di stagione dove l’Europa League richiederà inevitabilmente di ruotare le forze a disposizione – la strada per valorizzare Inglese nella sua idea di calcio. Senza ovviamente snaturarla. Ci ha già stupito in tante altre occasioni, non è da escludere che riesca ancora nell’intento.