Raspadori decide, ma lo Spezia ha dei meriti
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Raspadori decide, ma lo Spezia ha dei meriti

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La sfida tra Napoli e Spezia è stata definita quasi allo scadere da Raspadori, ma la crescita dei liguri appare evidente

Napoli-Spezia è stata decisa da un gol di Raspadori al minuto 89. Una rete fortemente voluta nelle intenzioni perché la squadra di Spalletti ha cercato di sbloccare il risultato con insistenza. Arrivata però su un’azione dove l’assist di Lozano era indirizzato a Gaetano e proprio la sua clamorosa ciccata ha dato all’ex Sassuolo un’opportunità per indirizzare il pallone nell’angolino, dove Dragowski non poteva arrivarci. Un solo episodio è bastato per capovolgere ben due significati della giornata: la vittoria del Napoli arrivata quando sembrava essere sfumata perché non era il finale e neanche l’intero secondo tempo la sezione migliore della sua partita; il gol di Raspadori, che lo assolveva da una prevedibile bocciatura.

Il ventiduenne è impeccabile sul piano dell’intraprendenza, ha sentito l’importanza del momento – che non sarà breve – che gli concede una concreta possibilità di trovare spazio per l’assenza di Osimhen. Ma troppe volte prima cerca il numero, pensa a una soluzione individuale, e solo quando gli è riuscito si dedica al dialogo con i compagni. Non di vive di frenesia e non solo di giocate decisive, a maggior ragione se si occupa il centro dell’attacco il lavoro di sponda è più che utile. In tal senso, l’ingresso di Simeone gli è servito, per trovare nuovi spazi di manovra, alzare la testa e allargare il gioco. Se imparerà in fretta la lezione, Raspadori avrà un peso nell’evoluzione del Napoli. Altrimenti è possibile che si parlerà di un giocatore promettente ma che offre perennemente la sensazione di essere ancora poco maturo.

La Storia ha sempre un certo peso, quella recente può averla ancora di più. Napoli-Spezia si è giocata due sole volte in Serie A, entrambi gli incontri nell’anno 2021, entrambe le volte con clamorosi successi dei liguri. Non è perciò una scusa per i padroni di casa pensare che un minimo di condizionamento si abbia avuto con lo scorrere dei minuti e, soprattutto, con la netta percezione di uno Spezia sempre più dentro la partita. Ad un certo punto l’idea del terzo colpaccio consecutivo ha certamente albergato nella squadra. Ed è proprio questo il significato più forte del sabato pomeriggio al Maradona (mia opinione): i 3 punti del Napoli sono in linea con le fatiche dei club che hanno giocato la Champions League (e non solo in Italia: anche il super Bayern di San Siro è inciampato in casa in Bundesliga). Molto più importante è il segnale che si è regalato la squadra di Gotti. Se la lettura delle partite più difficili è questa, la salvezza dovrebbe essere garantita. Molto presto per dirlo, ovviamente, ma la struttura che sta costruendo Luca Gotti è coerente con quella che ha permesso le imprese precedenti di Vincenzo Italiano e Thiago Motta.

Quali sono nello specifico i meriti dello Spezia? Proviamo a indicarne 3.

1 – La progressione. La somma è 0 punti, ma nelle 3 trasferte “proibitive” di inizio campionato lo Spezia ha avuto una progressione che non va trascurata: 3-0 con l’Inter senza troppo combattere; 2-0 con la Juve ma capacità di tenere aperta la gara fino al minuto 92; 1-0 con il Napoli e pareggio sfiorato. Non è per ipotizzare una crescita lineare che va sottolineato il percorso, che avrà prevedibilmente alti e bassi. Ma l’essere riusciti già a registrare la fase difensiva fuori casa potrebbe portare pareggi pesanti prima o poi, di quelli che contribuiscono a dare solidità alla classifica e al morale

2 – La resilienza. A metà del primo tempo lo Spezia era alle corde. Soprattutto sul suo lato destro, non riusciva a contenere i rientri di Kvaratskheila e non trovava neanche la forza di lanciare lungo affinché Nzola e Gyasi riuscissero a far respirare un po’. Avere resistito al colpo che avrebbe mandato al tappeto è un motivo di soddisfazione di Gotti, che ha trovato in Bourabia un giocatore concreto, in grado di gestire il pallone nei momenti caldi, oltre a un Kiwior eroico nel respingere tiri e assalti

3 – Il realismo. Nella ripresa, in qualche ripartenza è apparso chiaro che lo Spezia avrebbe potuto fare di più, ci sono stati degli spunti addirittura in momentanea superiorità numerica. Meglio nelle fasi di realismo, quando è riuscito a controllare il gioco abbassando i ritmi nonostante il Napoli cercasse di esercitare una pressione molto alta. Una forma di sicurezza che non ha mosso la classifica, ma che è un patrimonio da spendere per il resto del campionato al cospetto delle altre big.