Ronaldo e Del Piero diretta Instagram: le parole dei due fuoriclasse
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Ronaldo e Del Piero diretta Instagram: le parole dei due fuoriclasse

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Del Piero e Ronaldo protagonisti di una diretta Instagram: ecco le parole dei due ex fuoriclasse di Inter e Juventus

Alessandro Del Piero e Ronaldo protagonisti di una diretta Instagram. Queste le parole dei due ex fuoriclasse di Juve e Inter che si sono sfidati in Serie A in due parentesi separate: dal 1997 al 2002, quando Ronaldo militava tra le fila dell’Inter, e nella stagione 2007-2008, annata targata Milan per il Fenomeno da Rio de Janeiro.

Ronaldo:

VALLADOLID – «Contento di aver accettato questa sfida (presidente del Valladolid ndr). Non sono mai voluto diventare allenatore perché sarebbe stata la stessa routine del calciatore. Mi sentivo preparato per il Valladolid e mi ci sono buttato: mi piace molto e mi sto divertendo anche se ogni week-end è una sofferenza pazzesca. Ero abituato a vincere per i campionati, ora invece penso alla salvezza. Volevo comprare una franchigia in MLS ma ovviamente mi hanno detto di no, una squadra costava oltre 100 milioni».

CONTAGI IN SPAGNA – «I numeri di contagi in Spagna sono calati tantissimo ma penso sia un rischio tornare a giocare. Abbiamo fatto i test medici mercoledì e oggi sono arrivati i risultati. Nessuno del club è positivo ed è una grande notizia».

SFIDA IN NAZIONALE – «Abbiamo giocato solo una volta contro in Nazionale ma è stata una delle partite più belle di sempre. Un 3-3 che mi ricorderò per sempre, l’ho anche rivista di recente».

AMMIRAZIONE – «Ricordo cose tue che facevamo innamorare il mondo come quando avevi 19 anni con il Borussia Dortmund».

INFORTUNI – «Non voglio dare la colpa a nessuno assolutamente, però l’unica spiegazione che mi do è che magari mi allenavo male prima del 2000. Poi però mi sono fatto male ancora e quindi è una teoria controversa. Alla fine anche al Milan mi sono fatto male ancora, stesso infortunio ma nell’altra gamba. Però ho imparato tantissimo da quell’infortunio, sono sicuramente un uomo migliore di quello che ero prima, mi ha fatto capire veramente quanto grande era l’amore per il calcio. Nel primo infortunio, quando tutti dicevano che era la fine, che non era mai accaduto un infortunio del genere nel calcio, io avevo un po’ paura ma mi sentivo che sarei tornato ad allenarmi e a giocare. Non potevano togliere il calcio dalla mia vita».

IULIANO – «Quello scontro, io posso capire gli errori perchè può capitare di sbagliare e voi ovviamente voi non c’entravate della storia di Calciopoli. Noi facevamo delle partite bellissime e voi non avevate bisogno di quella roba dietro».

TIFOSI – «Non mi piace assolutamente la violenza, ma è troppo bello il tifo italiano che siano tifosi di Inter, Juve o Milan. Come si vive il calcio in Italia non si vive da nessuna parte. Sono troppo innamorato dell’Italia».

CUPER – «Quando mi ha fatto scaldare per 35 minuti contro l’Atalanta lì ho capito che non avrei più lavorato con lui».

5 MAGGIO – «Abbiamo perso noi la partita, senza nessun’altra interferenza. Si parlava di Nesta all’Inter che era già fatto, si parlavano di tante cose..siamo andati un po’ rilassati in campo e la Lazio ci ha puniti. Credo che abbiamo perso per l’atteggiamento. Troppe distrazioni. È una ferita. Ogni anno mi taggano su Instagram con me che piango il 5 maggio, basta».

PALLONE D’ORO – «Per me tu, Totti, Maldini e Raul dovevate vincere il Pallone d’Oro. Me l’ha fatto pensare Cannavaro settimana scorsa. Mi è rimasto in testa, lo meritavate voi e anche Roberto Carlos che è arrivato secondo dietro di me per due volte».

Del Piero:

AMMIRAZIONE – «Io ho sempre in mente il tuo gol al Compostela. In quel gol c’è tutto. Mi ha ispirato, mi ha aperto un nuovo mondo. Infatti quando hai firmato con l’Inter ho detto: “Ma questi sono pazzi a lasciarlo andare” e ovviamente rosicavo perchè eri andato proprio all’Inter. Ci tenevo a dirti che il tuo arrivo all’Inter mi ha motivato, mi ero allenato al massimo per diventare più forte e più veloce».

JUVE INTER DEL 1998 – «Io ho fatto la mia parte in quella partita. Dopo un minuto ci hanno dato rigore e io non ho fatto gol per mantenere l’equilibrio (ride ndr). Stiamo parlando di anni particolari, noi non avevamo bisogno di alcun aiuto e ci sono stati degli episodi che hanno macchiato una stagione. C’era una tensione che arrivava da altre parti».