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Sampdoria, Yoshida: «Che feeling con Colley. E ringrazio Dzeko…»

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Il difensore della Sampdoria Maya Yoshida ha parlato dell’inizio di stagione dei blucerchiati

Maya Yoshida, difensore della Sampdoria, commenta il momento della squadra blucerchiata e il suo futuro: le parole a Il Secolo XIX.

GOL E AVVIO POSITIVO – «Non ho mai smesso di giocare tutta l’estate e avendo fatto sei partita alle Olimpiadi mi sono aggregato al gruppo della Sampdoria come se non avessi mai staccato. Ho fatto solo una settimana di vacanza che è stata più un recupero che di vera vacanza. Penso che questo sia stato stancante, ma mi ha lasciato nelle gambe il ritmo giusto. È importante per uno come me giocare tanto per entrare in forma».

D’AVERSA – «Non è facile subito capire ciò che vuole un allenatore nuovo, ma dopo 4-5 settimane ci capiamo e penso che si veda anche in campo che abbiamo acquisito i suoi metodi».

COLLEY – «Ci troviamo bene, io sono forse un po’ meglio tatticamente. Lui è molto veloce, siamo molto complementari e ormai dopo oltre un anno ci conosciamo reciprocamente. Più fisico lui? No, anche io. Non è così meglio di me fisicamente. Comunque voglio dire che per me aere sempre lo stesso compagno, ora è Omar, è fondamentale. Cambiarlo spesso magari ogni partita non è la stessa cosa».

GIROUD O DZEKO – «Intanto ringrazio Dzeko che mi ha deviato il tiro. Il più difficile finora è stato Caputo del Sassuolo che adesso è con noi: perché il Sassuolo fa un gioco corale offensivo che mette sotto grande stress la difesa. È stata dura».

SAMPDORIA – «L’anno scorso siamo arrivati noni, molto bene. Ora siamo cambiati poco e questo è molto positivo perché ci conosciamo già tutti. Tre partite sono poche ma io trovo si veda già una buonissima squadra».

AMBIENTAMENTO – «Qui è molto diverso dal Giappone ma anche dall’Inghilterra. Dal clima, alle auto, al mare, alla società della gente, al cibo, è tutto diverso. Io sono uno che ama calarmi nelle realtà e conoscerle. Mi trovo benissimo. Per esempio amo il cibo italiano e il giapponese lo mangio solo a casa. Pasta, pizza, prosciutto mi fanno impazzire. Mia figlia mangerebbe soltanto gelato. Sushi? Un luogo comune che noi giapponesi lo mangiamo sempre. Si mangia per le ricorrenze speciali e io qui non lo mangio il vostro».

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