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Editoriale

Serie A, dal Cagliari alla Viola si infiamma la volata salvezza

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Il sabato della Serie A ha decisamente ravvivato la lotta salvezza ma di fatto condannato Crotone e Parma

Fuori due dalla prossima Serie A. A scanso di miracoli improvvisi i primi verdetti del campionato arrivano in un freddo sabato primaverile. Per carità, nulla di ufficiale e si sa, finché l’aritmetica lascia speranze è lecito crederci.

Al di là delle cautele di rito, le recenti sconfitte subite in rimonta contro Bologna e Spezia avevano sostanzialmente già affondato il Crotone. Dal gioco spavaldo di Stroppa a quello altrettanto coraggioso di Cosmi nulla è cambiato. Se non la pochezza tecnica di una formazione che soprattutto in fase difensiva ha più volte dimostrato di essere inadeguata alla categoria. Un peccato, ragionando che il Simy del 2021 segna più di Cristiano Ronaldo e che Messias varrebbe abbondantemente la parte sinistra della classifica.

Se i pitagorici erano considerati da tutti o quasi spacciati in partenza, la stagione da incubo del Parma spicca invece per l’incredibile serie di errori e scelte sbagliate. Dal capitolo allenatore a quello  che riguarda il mercato, l’esordio del Presidente Krause è stato volenteroso, dispendioso ma altamente confusionario. Più che la distanza dalla salvezza in sé, la mazzata psicologica di Cagliari è probabilmente la pietra tombale sulle possibilità salvezza.

Soprattutto per come è arrivato un 4-3 che fino al 90’ vedeva Kucka e compagni avanti e clamorosamente vicini a rientrare in gioco. Invece gli insospettabili Pereiro e Cerri rischiano di affondare i ducali a livello mentale, oltre che accendere improvvisamente la luce in casa rossoblù.

Vittorie come questa rappresentano sovente una spinta propulsiva incredibile che ora i rossoblù dovranno capitalizzare trovando la necessaria continuità di rendimento, sulla scia di quanto realizzato dal Torino con Nicola. E puntare a tirare dentro definitivamente nella bagarre salvezza qualcuno che fino a poche settimane fa si sentiva al sicuro o quasi.

A cominciare da una Fiorentina sempre meno consistente e solida, che quel vecchio volpone di Iachini non sta riuscendo a risollevare. Ci proverà ora la società con il silenzio stampa e il ritiro punitivo, metodi antichi ma spesso efficaci per scongiurare un pericolo ormai incombente. Un timore che accomuna la Viola al Benevento di Inzaghi, mentre due gradini sopra Genoa e Spezia sanno di non poter scherzare con il fuoco. Perché la volata salvezza rischia di infiammare non poco l’ultimo mese di Serie A.