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STATS – Conte via dal Tottenham. Ma è una squadra Contiana?

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Antonio Conte

Pochi giorni fa, Antonio Conte ha esternato tutta la sua insoddisfazione nei confronti della sua squadra. Il 3-3 con il Southampton non lo ha proprio digerito e ha espresso tutta una serie di accuse, non risparmiando nessuno: «Se vuoi diventare una squadra forte, che gioca per vincere, devi metterci il desiderio, devi aiutare i compagni, avere il fuoco negli occhi e mostrarlo in ogni momento: io in campo vedo solo 11 giocatori che giocano per loro stessi». Aggiungendo un attacco diretto per denunciare, senza mettersi sul banco degli imputati, una sorta di consuetudine, di continuità con il passato che la sua gestione non è riuscito a modificare: «In questo club è già successo in passato con altri allenatori questo atteggiamento: è ora che i giocatori si prendano le loro responsabilità, altrimenti non ha senso parlare di Europa e questa stagione non può che finire molto male».

Antonio Conte è certamente un allenatore che osserva i numeri nel suo lavoro e lo fa con grande attenzione. Un criterio Contiano estremamente semplice per valutare le prestazioni delle sue squadre è la produzione offensiva. Perché lui non è mai stato un gestore del risultato, chiede sempre di chiudere le partite, non si accontenta mai e vuole qualcosa in più. In tal senso può essere interessante andare a vedere le 5 gare di questa stagione nelle quali il suo Tottenham ha più concluso in porta.

Proviamo a estrarre qualche regola, ben sapendo che c’è sempre un’area d’incertezza tra estrapolazione dei dati e opinioni collegate. 

1) In 4 casi su 5 andare molto al tiro ha significato vincere. Solo in una circostanza, però, contro l’Everton, si è riusciti a maturare un successo che andasse oltre la stretta misura. E anche in quel caso ha influito quel che potremmo definire uno stato di necessità, il 2-0 è arrivato grazie a Hojberg solo a 4 minuti dal novantesimo.

2) Il Tottenham più offensivo si è visto tra settembre e ottobre, la sezione cronologica delle 3 partite che presentano più tiri. La sconfitta col Wolverhampton è datata 4 marzo 

3) Nessuna delle 5 partite ha come avversaria una big. La riprova di questa inadeguatezza si è avuta del resto nel retour-match con il Milan in Champions League, quando gli Spurs dovevano rimontare e non sono riusciti ad andare in doppia cifra nelle conclusioni

4) Apparentemente, il Tottenham si comporta più o meno nello stesso modo in casa e fuori (altro desiderio di Conte, che pure è un animale da palcoscenico casalingo). In realtà, davanti al proprio pubblico ha conquistato 30 punti (senza mai pareggiare: o vince, o cade); in trasferta, invece, l’andamento è al di sotto delle potenzialità, con solo 19 punti in 14 partite.