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Thuram e il razzismo: «Mia madre disse che non sarebbe mai cambiato nulla…»

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All’apertura del Festival dello Sport, Lilian Thuram ha parlato del tema razzismo nel calcio e non solo

Lilian Thuram, ex difensore della Juventus e della Nazionale francese, al Festival dello Sport ha toccato l’importante tema del razzismo nel calcio e non solo.

RAZZISMO – «Sono diventato nero all’età di 9 anni. In Guadalupa ero solo Lilian. Quando sono arrivato a Parigi mi hanno detto “Sporco nero”. Ho chiesto a mia madre il motivo e lei mi disse sbagliando che la gente è razzista e le cose non possono cambiare. Per fortuna non ci ho creduto e ho iniziato a farmi delle domande e a capire la storia. Le Pen diceva che la nostra Nazionale non era francese perché c’erano troppi neri. Se pensi una cosa del genere sei stupido».

PELE’ – «Pelé non ha mai detto tante cose contro il razzismo. Questo mi ha dato fastidio, poteva cambiare le cose. Lui era qualcosa di più di un calciatore, poteva aprire gli occhi. Io ho una visione politica dello Sport. Poteva fare molto di più». 

MONDIALE 2006 – «Ero veramente incazzato. Ho visto i miei compagni della Juve dopo la partita e Camoranesi mi ha detto che noi avevamo vinto il Mondiale del ’98. Da quel momento ho accettato la cosa e ho capito che essendo noi amici era giusto così».

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