Roma-Liverpool, in Champions League vince il piano sicurezza
Connettiti con noi

Champions League

Roma-Liverpool, vince il piano sicurezza: nessun problema di ordine pubblico

Pubblicato

su

liverpool tifosi sean cox

Tifo Roma-Liverpool, il bilancio dopo la semifinale di Champions League allo Stadio Olimpico è buono: un po’ troppo alcol, ma per fortuna nessun disordine

Dopo i fatti di Anfield, l’attenzione su Roma-Liverpool era altissima. Se si esclude qualche fatto di cronaca “minore” e uno smodato quantitativo di alcol ingerito dai tifosi Reds, il bilancio della semifinale di Champions League si può considerare più che positivo. L’ordine pubblico era il tema principale di quelli extra-campo, la situazione è filata via tranquilla, nonostante qualche intoppo ma non di grande entità. Il piano sicurezza ha funzionato perché la polizia ha monitorato costantemente i gruppi dei tifosi del Liverpool, sia che fossero di poche persone sia che fossero enormi. Gli agenti sono stati aiutati anche dall’atteggiamento di tifosi di Roma e Liverpool, ognuno ha vissuto la partita per conto proprio e la rivalità c’è stata solo sul terreno di gioco.

Tifo Roma-Liverpool: l’ordine pubblico e la sicurezza

Si temevano ritorsioni da parte dei fan dei Reds dopo il caso Sean Cox poco fuori dallo stadio del Liverpool, ma per fortuna non c’è stato niente di grave. Gli unici problemi, se così si vogliono definire, arrivano per quattro persone: due sostenitori della squadra inglese sono stati trovati in possesso di una piccola quantità di droga e segnalati alla Prefettura, un bagarino italiano è stato denunciato, mentre un tifoso della Roma – già colpito da Daspo e con un biglietto falso – è stato arrestato. La nota di colore invece riguarda i fiumi di alcol, soprattutto birra, ingurgitati dagli inglesi in qualsiasi occasione e a qualsiasi orario della giornata. Non era vietata la vendita di alcol, quindi tutto nella norma. Lo smodato uso di alcolici, però, non ha portato a fatti di cronaca. Due tifosi hanno denunciato ai media inglesi di essere stati aggrediti con spranghe, ma la Questura ha smentito seccamente.