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Milan, ecco come si inserisce e cosa può dare Tonali

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Il Milan ha scelto di puntare su Tonali. I rossoneri sono la squadra giusta per il giovane talento lodigiano?

Tonali è praticamente un nuovo giocatore del Milan. Il giovane talento bresciano, di cui già si parlava molto ai tempi della Serie B, è emerso con prepotenza anche nella sua prima stagione in Serie A, dimostrando grande personalità. Non era certo scontato che si affermasse in una squadra disastrata come il Brescia, soprattutto perché – impiegato davanti alla difesa – era delegato a importanti compiti in fase di impostazione.

Non è semplice ipotizzare l’evoluzione del giocatore, che finora non abbiamo ancora visto misurarsi in un contesto di livello abbastanza alto con gente in grado di parlare la sua lingua. Tuttavia, questa annata ci ha dato diversi indizi sulle sue qualità. Una tra tutte, la capacità di mantenere sempre la testa alta, che gli consente un’ecellente visione periferica.

Dal punto di vista statistico, la caratteristica in cui spicca di più è il dribbling: salta l’uomo ben 1.5 volte ogni 90′, uno dei centrocampisti con i numeri più alti in questo fondamentale.  Non è un mediano statico, bensì un giocatore con ottime capacità di break. Va ad aggredire bene lo spazio davanti a sé quando ne ha la possibilità, proteggendo ottimamente la palla con conduzioni in cui regge bene il contatto con gli avversari. In particolare, è degna di nota la capacità di cavarsela nelle situazioni difficili, quando è circondato dagli avversari in un fazzoletto di terra. Anche lì, non perde mai la calma e riesce spesso a uscire quando gli spazi sono intasati, dimostrando sia lucidità che un ottimo uso del proprio fisico. Sa spostarsi in maniera imprevedibile la palla, con ottimi cambi di direzione che disorientano il rivale.

Basti pensare che è il giocatore della Serie A con la riuscita maggiore nel dribbling (86%), un dato che fotografa bene la consapevolezza che ha nelle sue qualità. Queste sue doti dimostrano come sia un centrocampista che ha bisogno di molto campo davanti a sé per incidere, un giocatore che si esalta sotto la linea della palla per sfruttare il suo ottimo cambio di passo. Oggi risulta difficile immaginarlo come una mezzala offensiva, farlo imbottigliare in spazi stretti sembra un po’ uno spreco.

Qui un esempio. Il Brescia si trova nella propria trequarti.

In impostazione, Tonali ha caratteristiche leggermente diverse rispetto al prototipo del vertice basso moderno. Siamo infatti abituati a vedere delle vere e proprie macchine sul corto, mediani che distribuiscono la palla con continui passaggi brevi a velocità supersonica. Al contrario, Tonali è un po’ più diretto e verticale, predilige passaggi di una lunghezza maggiore. Sa effettuare buoni filtranti alle spalle della linea di pressione, quando un compagno si smarca lui è piuttosto rapido nel servirlo.

Inoltre, ha anche discrete capacità nel gioco sul lungo. Quando vede il compagno libero, prova spesso ad allargare il campo con traiettorie larghe. Non a caso, è anche uno dei migliori tiratori di punizione del campionato, visto che ha confezionato ben 5 assist su calcio piazzato. Tenta 18.2 passaggi lunghi (intesi come superiori ai 23 metri) a partita: deve però migliorare la percentuale di riuscita, ferma al 57%, un dato abbastanza basso.

Un suo lancio lungo, che parte addirittura dalla propria metà campo.

Una cosa in cui Tonali deve migliorare è forse lo smarcamento. Quando i difensori impostano, il centrocampista bresciano tende a volte a nascondersi e non farsi vedere per dare soluzioni di passaggio ai compagni. Un qualcosa che in un top club non ci si può permettere.

Come si inserisce al Milan?

Pioli ha il merito di aver letteralmente rigenerato il Milan, con la società che ha quindi deciso di rinnovargli il contratto. Il tecnico emiliano, oltre ad aver valorizzato giocatori in difficoltà, ha anche trovato un assetto tattico (il 4-2-3-1) che ha dato continuità e risultati ai rossoneri. Il Milan ha pregi e difetti evidenti: è una squadra aggressiva e verticale, che vuole arrivare velocemente in porta (e ci riesce, quando ha spazio) sfruttando la rapidità di giocatori come Calhanoglu, Rebic e Theo Hernandez.

Soffre però quando i ritmi calano e bisogna creare spazi contro avversari chiusi. Inoltre, non è una squadra che ha una grande resistenza al pressing avversario, un qualcosa emerso con chiarezza – per esempio – nel match di campionato contro l’Atalanta. In quella partita, Donnarumma effettuò ben 27 passaggi lunghi alla ricerca di Ibra, che vinse 14 duelli aerei su 16 tentati. In quel modo arrivarono le occasioni più pericolose. Insomma, è una squadra che spesso esaspera la palla alta per lo svedese, con la risalita che a volte dipende dalla capacità dello svedese di prevalere fisicamente sull’avversario.

Lancio lungo da dietro per risalire il campo. Ibra ci arriva di testa e premia un Leao già pronto ad aggredire la profondità.

Sembra difficile che oggi Pioli stravolga un assetto tattico che ha dato equilibrio alla squadra. Verosimilmente, dovrebbe mantenere il 4-2-3-1 con Tonali al posto di Kessié come partner di Bennacer. Sarebbe una coppia tanto giovane quanto interessante. Prima di tutto, va rilevato che si tratta di due giocatori molto atletici e fisici, con un cambio di passo fuori dal comune. Infatti, hanno numeri molto importanti nel dribbling. Bennacer è addirittura il primo centrocampista del campionato per avversari saltati (3.1 dribbling ogni 90′).  Il Milan avrebbe quindi una mediana abbastanza esplosiva, in grado di superare le linee avversarie grazie a break palla al piede.

La capacità di gestire il possesso aumenterebbe sensibilmente, col Milan che quindi potrebbe crescere nel palleggio arretrato e nella resistenza al pressing rivale. Tonali non sarebbe più quindi l’unico accentratore della manovra, ma potrebbe crescere e imparare a giocare anche con calciatori tecnici vicino a lui. Proprio per questo l’intesa con Bennacer potrebbe essere proficua.

Non va poi dimenticato come il Milan, quando riesce a consolidare il possesso, utilizzi soprattutto i cambi di campo per risalire e rifinire, sfruttando lo strepitoso atletismo di Theo Hernandez. Con Bennacer e Tonali, il Milan avrebbe due mediani bravi a smistare velocemente il gioco e ad allargare il campo sugli esterni, valorizzando così la verticalità che ha in mente Pioli.

Un esempio qui. Cambio campo di Bennacer sul lato debole, dove Theo Hernandez può condurre palla al piede e involarsi nella metà campo avversaria.

In questa stagione, Tonali è emerso in un contesto tutt’altro che semplice per un giocatore con le sua caratteristiche. L’avventura al Milan sarà l’occasione per vederlo misurarsi anche in una squadra molto tecnica, con giocatori di livello vicino a sé. Inoltre, avere un partner come Bennacer vicino a lui può innalzare di parecchio il suo adattamento. C’era infatti il rischio che come vertice basso di un centrocampo a 3 ricevesse troppe responsabilità nella manovra della propria squadra.