Toro, l'incertezza blocca il mercato, ma si cerca qualità per l'attacco
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Serie A

Toro, l’incertezza blocca il mercato, ma si cerca qualità per l’attacco

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L’attesa per il verdetto dell’Uefa complica il mercato del Toro, ma i granata cercano di un giocatore che dia qualità alla manovra offensiva

La lentezza dell’Uefa nell’emettere un giudizio sulla questione Milan crea diversi problemi al Toro, sia di tipo logistico che sul mercato. Incerti del futuro, i granata non hanno sicurezza di come programmare il lavoro estivo, ed anche sul mercato non possono muoversi in libertà. Una partecipazione ai preliminari di Europa League obbligherebbe il Toro ad iniziare prima il raduno svolgendo un lavoro diverso, ed anche in sede di contrattazione richiederebbe una rosa più profonda. Ma nell’attesa la società del presidente Cairo non vuole farsi cogliere impreparata, ed oltre ad aver convocato prima i giocatori, ha le idee molto chiare sul mercato.

L’obiettivo principale è sempre un giocatore in grado di dare qualità, fantasia ed imprevedibilità sulla trequarti. Nella passata stagione Mazzarri aveva individuato in Adem Ljajic l’elemento in grado di svolgere questo ruolo alla perfezione, ma il serbo ha preferito l’offerta da tre milioni di euro del Besiktas. Il primo nome della lista di Mazzarri ora è Simone Verdi, che il Napoli valuta 25 milioni di euro. Troppi al momento per il Toro, che quattro anni fa ha ceduto il trequartista lombardo per cinquecentomila euro. L’alternativa è Roberto Pereyra, con cui il tecnico del Toro ha lavorato al Watford. Ma anche in questo caso i 30 milioni richiesti dal club inglese vengono ritenuti eccessivi. Per ciò il Toro valuta altre piste, e soprattutto confida che col passare delle settimane i prezzi possano scendere sensibilmente.

Il presidente Cairo ha invece smentito seccamente la possibilità che Nainggolan possa vestire la maglia granata. Il costo del cartellino e soprattutto l’ingaggio del Ninja rendono proibitiva la trattativa. Inoltre il Toro preferisce puntare su giocatori molto più giovani, come Petagna e soprattutto Cutrone, altri elementi tenuti sotto stretta osservazione per il reparto offensivo.