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Totti lancia Tommasi alla Figc: «Ripartirei da lui»

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Mentre le società si fanno la guerra in Lega A e la Figc rimane senza un padrone, Totti spinge per la soluzione Tommasi

Fanno sul serio? Probabilmente. Ci riusciranno? Difficile dirlo. Bisognava
fidarsi. E Carlo Tavecchio si è fidato, ancora una volta. Lo hanno convinto le grandi società, Juventus in testa. Marotta ha trovato le parole giuste, garantendo sulla riuscita dell’impresa. Ma ieri mattina Carlo Tavecchio aveva altre idee. Se, come si era capito, fosse saltato anche il piano Vegas, avrebbe spinto per modificare lo statuto della A e inserire la maggioranza semplice. L’intenzione di Tavecchio era convocare il Consiglio federale e deliberare la nomina di un commissario ad acta – la scelta sarebbe caduta su Paolo Nicoletti – che in pochi giorni avrebbe dovuto mettere mano allo statuto, abbassando il quorum elettivo. Apriti cielo, Tavecchio ha provato a mettere sul tavolo questa ipotesi, trovando la resistenza di molte società, non solo le grandi, e il blitz è rientrato.

LA MOSSA – A quel punto, con molto (troppo?) ottimismo, Tavecchio ha messo in campo il piano B: convocare tra domani e lunedì un Consiglio federale che lascerà all’assemblea di A la maggioranza qualificata e che proporrà di fissare la data dell’assemblea elettiva della
Figc, probabilmente entro gennaio. Un passaggio forte, che Giovanni Malagò non gradirà. Il presidente del Coni, sul punto, era stato chiaro: «Sono convinto che Tavecchio aspetterà l’11 dicembre per fissare la data dell’assemblea elettiva». Si sbagliava, probabilmente. Se glielo chiederanno, il presidente federale fisserà la data, con un duplice obiettivo: pressare i presidenti della A, che non facciano scherzi; rendere più ardua la strada del commissariamento, nella malaugurata ipotesi che la A non rinnovasse le cariche. Un atto di coraggio, che, però, va sostenuto. Un istante dopo aver fissato la data, le componenti dovrebbero mettersi al lavoro per stilare quella piattaforma programmatica per il rilancio del calcio italiano di cui, ormai da giorni, a parte qualche sporadico appello, nessuno parla più. Senza, il ricambio dei vertici della Figc sarebbe solo di nomi, non di contenuti.

NOME DI ROTTURA – Come riporta “La Gazzetta dello Sport”, questo è il rischio paventato, anche ieri, da Giovanni Malagò. «Pensare di indire le elezioni per scegliere un nuovo presidente federale, lasciando tutto il resto inalterato, non è il modo migliore per risolvere i problemi». Francesco Totti ha la soluzione: «Io ripartirei da Damiano Tommasi – dice a “Il Corriere della Sera” –: non perché sia un amico, ma perché è una figura giovane, trasparente, competente». Che fa, raccoglie la sfida?