Calcioscommesse, Pesoli: “Voglio confrontarmi con Carobbio e Gervasoni”

CALCIOSCOMMESSE SIENA PESOLI – Dopo essersi incatenato davanti alle sede romana della FIGC e aver dichiarato lo sciopero della fame, Emanuele Pesoli ha spiegato il suo gesto: “La condanna mi ha ferito, voglio un confronto con chi mi accusa: con Carobbio e Gervasoni. Non metto in dubbio il lavoro della magistratura e di Palazzi, ma vorrei difendermi in maniera giusta. Mi rendo conto che si tratta di una dura protesta, ma mi stanno rovinando la vita per una cosa che non ho fatto. Ora aspetto qualcuno, magari il presidente della FIGC, Giancarlo Abete, resterò qui finché non ce la farò più”, ha dichiarato il calciatore del Siena, squalificato per tre anni dalla Commissione Disciplinare dopo il processo sul calcioscommesse.