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Roberto Baggio, i ricordi passati e i progetti futuri del Divin Codino

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Roberto Baggio, al Pitti come testimonial per Diadora

Roberto Baggio, il divin codino, un nome che basta da solo a descrivere il campione che è stato e che tutti oggi ancora ricordiamo e ammiriamo. Lo stesso Baggio a volte è sorpreso di quanto ancora sia amato dalla gente: «Ho smesso di giocare da una vita eppure l’amore della gente è ancora forte, tutto questo è disarmante, mi lascia stordito. Non è scritto da nessuna parte che io debba ancora essere ricordato dopo tutto questo tempo». Lo troviamo al Pitti uomo, a Firenze, nello stand della Diadora che conserva i suoi scarpini, quelli di quella magica partita dei mondiali USA 1994, quell’Italia-Spagna che vedeva già gli azzurri sconfitti ma che grazie a una sua giocata ha permesso a quella Nazionale di arrivare fino all’amara finale con il Brasile: «Fu una grande emozione, impossibile da dimenticare. A volte ho un po’ di nostalgia, da una parte sono felice per quello che ho fatto da calciatore, dall’altra mi manca l’odore dell’erba». LE DICHIARAZIONI – Roberto Baggio ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport dove ricorda i momenti passati, con un occhio sui suoi progetti odierni e un giudizio sul campionato italiano: «Ad oggi sto lavorando ad un progetto mondiale dedicato ai giovani, un’idea che mi riempie il cuore e la testa. Vorrei continuare ad essere felice come lo sono in questo momento. Le cose piccole mi rendono sereno come stare insieme alle persone a cui voglio bene». IL CALCIO OGGI – «Lo vivo in maniera distaccata ma sono comunque informato. Credo che la Juventus sia la squadra più forte, meglio organizzata, con una società solida alle spalle. I cinque titoli consecutivi li hanno meritati tuttavia non hanno ancora conquistato il sesto scudetto e devono stare attenti a Roma e Napoli, due squadre che giocano il calcio più divertente del campionato». Sulla cessione dei club milanesi ai cinesi: «Ai miei tempi non avrei immaginato una cosa simile ma non ci vedo niente di scandaloso, i cinesi hanno la forza per far tornare le milanesi al vertice del calcio mondiale, hanno bisogno di tempo». Sui numeri 10: «Adoro Totti, non è facile giocare ancora a questa età ed essere decisivo. Dybala è invece il futuro, un grandissimo talento con ampi margini di miglioramento, seguo anche Bernardeschi, ha grandi numeri ma deve crescere con calma, è solo all’inizio. Il vivaio italiano sforna tantissimi gioielli, ma poi bisogna farli giocare e farli crescere, avere fiducia in loro. Anche la Nazionale può tornare ad alti livelli con questi nuovi giovanti talenti». Sui prossimi match di Champions e campionato: «Tra Real e Napoli vedo favorita la squadra di Zidane anche se i partenopei potrebbero fargli uno scherzetto. Juventus-Fiorentina invece mi trova in mezzo tra le due parti, ma sono sicuro sarà una gara spettacolare e molto sentita. Firenze mi ricorda un periodo felice della mia vita, ricordo ancora l’incontro con Benigni, un’ora di battute e risate. Da quel giorno non ho più avuto modo di incontrarlo, quanto vorrei avere il suo numero!». Infine una battuta del presidente e a.d. di Diadora Enrico Moretti Polegato: «Baggio è un’icona per chi ama lo sport perché riassume in se tre concetti: autenticità, fedeltà e italianità e noi siamo orgogliosi di averlo nella nostra squadra».