Buon compleanno a… Aleksandr Golovin - Calcio News 24
Connettiti con noi

Calcio Estero

Buon compleanno a… Aleksandr Golovin

Pubblicato

su

Golovin

Oggi Aleksandr Golovin compie 27 anni. Gioca nel Monaco e lo fa ormai da tanto tempo. Ma la sua storia…

Oggi Aleksandr Golovin compie 27 anni. Gioca nel Monaco e lo fa ormai da tanto tempo. Esattamente dall’estate del 2018, quella del Mondiale organizzato nella sua Russia. Il club riuscì a portarlo in Ligue 1 quando di anni ne aveva 22 ed era considerato uno dei giovani talenti più interessanti. Al Cska di Mosca vennero versati 30 milioni di euro, una cifra non banale, ma anche un investimento che non si è deprezzato: in un’altalena di su e giù, attualmente il giocatore nato in Siberia vale poco di meno, si dice sui 25 milioni, e dopo il quinquennale firmato all’epoca ha aggiunto ancora 3 anni di contratto. All’epoca, Aleksandr era apparso molto felice per l’esito della vicenda, sebbene ci fosse una nutrita schiera di società che lo stavano inseguendo. E non solo italiane, come vedremo. Si parlava anche di Premier League – che già allora rappresentava il massimo – e segnatamente di Maurizio Sarri, allenatore del Chelsea, per il quale il ragazzo pareva che fosse una scommessa sulla quale puntare.

Numero 17 sulla nuova maglia, alla presentazione Golovin si era dichiarato così: «Sono veramente felice di aver firmato con il Monaco. Questa è una nuova avventura per me, alla quale approccio con ambizioni. Non vedo l’ora di conoscere i miei compagni di squadra e lo staff tecnico per iniziare». A fargli da eco il vice presidente Vadim Vasilyev: «Siamo molto contenti per il suo arrivo. Golovin è un giovane calciatore talentuoso, venuto fuori durante i Mondiali ma che noi seguivamo già da tempo. Nonostante la concorrenza di svariati club europei, Aleksandr ha scelto il progetto sportivo del Monaco, che gli offrirà le migliori condizioni per continuare a crescere».
Anche i francesi, quindi, rivelavano che era stato decisivo il modo con il quale l’annunciata stella aveva illuminato durante la Coppa del mondo. Molti tifosi italiani si erano guardati con viva curiosità l’esordio contro l’Arabia Saudita.

Un test morbido, e difatti era finita 5-0 per i pupilli di Vladimir Putin. Una vetrina messa a lucido per esaltare Golovin, che aveva inventato l’ultimo gol su una punizione dai 20 metri e si era reso protagonista di tante giocate e di assist vincenti. Insomma, per essere concisi, semplicemente il migliore in campo. Tale da dare ragione a chi si era accostato a lui ben prima della competizione globale. Tra questi, Cristiano Giuntoli, che poi avrebbe dimostrato un po’ di tempo dopo che i mercati dell’Est li sa studiare e frequentare molto bene, come si è visto per l’affare Kvartskhelia. Unico fattore condizionante era appunto il prezzo e soprattutto il rischio di confrontarsi in un’asta con competitors con maggiori capacità di spesa.

Con maggiore forza, si era mossa la Juventus attraverso Fabio Paratici. Qui non si tratta di voci di mercato, perché le carte rivelate dai Pm hanno evidenziato il reale interessamento nei confronti del centrocampista da parte dei bianconeri. Il lavoro del direttore sportivo era peraltro sostenuto in maniera molto netta da figure interne o tangenti al mondo juventino. Blaise Matuidi, ad esempio, che in quel Mondiale avrebbe trionfato con la sua Francia, ne era rimasto conquistato e ne parlò con La Gazzetta dello Sport: «Non sono io a fare il mercato e non dovete chiedere a me. Io ho visto la partita della Russia e posso dire che Golovin mi ha impressionato: mi è sembrato un giocatore molto forte, un giocatore super, mi è piaciuto davvero tantissimo». Un esperto del calcio di quel Paese, come Fabio Capello che la nazionale russa l’ha allenata, aveva espresso un concetto simile: «Golovin è un calciatore da Juventus. Ha la grinta giusta e tanta qualità per poterci stare». Ma da tecnico navigato, aveva anche ammonito sulle insidie dell’eventuale acquisto, del resto a Torino ancora si ricordano l’entusiasmo per l’acquisizione di un Zavarov, sovietico incapace di ambientarsi alla vita e al calcio che si pratica fuori dalla loro comfort zone: « Il problema è che quando questi calciatori escono dalla Russia hanno sempre difficoltà ad adattarsi al di fuori da quel contesto. Fino ad ora fuori dai loro confini nazionali non hanno dimostrato di valere quanto mostrato in Russia nel loro campionato. Per Golovin naturalmente staremo a vedere».
A vederlo da vicino – e a non riuscire a prenderlo – in questo campionato è stato Donnarumma, trafitto con un tocco ravvicinato dopo appena 5 minuti di Monaco-Psg, gara vinta dai padroni di casa per 3-1. Non sarà diventato un fuoriclasse, ma il 2022-23 è stata la stagione che ha visto Aleksandr andare più in gol di ogni altra. C’è ancora un bel po’ di tempo per scrivere pagine importanti quando si hanno “solo” 27 anni.