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Buon compleanno a… Cyril Ngonge

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Oggi Cyril Ngonge compie 23 anni. Arriva a questo giorno importante con due certezze, entrambe legate al concetto della salvezza

Oggi Cyril Ngonge compie 23 anni. Arriva a questo giorno importante con due certezze, entrambe legate al concetto della salvezza. Nulla di esistenziale, per carità, tutto molto calcistico. Se fosse rimasto in Olanda, dove aveva iniziato la stagione con il Groningen, oggi il belga sarebbe già retrocesso e da un bel po’ di giornate. Per carità, uno può anche pensare che non per forza sarebbe andata a finire così essendoci ancora lui, ma vedendo i distacchi maturati in campionato, non c’era molto da fare. Ed essersene andati, con tutto il rispetto, è stata una buona idea: la caduta negli inferi non è stata presa molto bene da quelle parti, come ha dimostrato la recente sfida con l’Ajax, nella quale i tifosi hanno causato la sospensione in segno di protesta contro il club buttando in campo un bel po’ di fumogeni. Risultato: gara ripresa giorni dopo a porte chiuse, non la migliore delle figure possibili.

L’altra certezza riguarda il presente. A Verona non sarà facile restare in Serie A, ma è ancora possibile a 180 minuti dal termine. In questo momento i gialloblu sono distanti 1 punto dallo Spezia e 3 dal Lecce, sarà decisivo intanto battere l’Empoli al Bentegodi, sperando che le concorrenti non facciano altrettanto nei loro impegni. Un’operazione non impossibile se l’atteggiamento sarà quello mostrato a Bergamo nell’ultima partita. Persa, ma combattuta. Con Ngonge che non è riuscito a pungere in avanti, muovendosi quanto basta per indurre l’olandese Koopmeiners a fargli un intervento da ammonizione.

Di Cyril si possono avere svariate opinioni, ma certamente non si può negare che sia un tipo sveglio. Ne fa fede l’inizio dell’Eredivisie. É stato lui a inaugurare l’edizione 2022-23 segnando al secondo minuto di Groningen-Volendam. Ok, direte, è un caso. Nient’affatto. La partita dopo l’impegno è proibitivo sulla carta e il campo lo autenticherà con il 6-1 a favore dell’Ajax. Che passa in vantaggio subito con Bergwijn, ma immediatamente dopo è ancora lui a dimostrare grandi tempi di esecuzione sorprendendo il terzino Wijndal che dovrebbe controllarlo e il portiere Pasveer.

Di conseguenza, stanti così le cose, quando a gennaio il Verona ha deciso di puntare su di lui c’era qualche motivo per essere quantomeno incuriositi dall’idea.

Oltretutto, di lui si parlava già molto tempo fa, anche se può far sorridere usare certe distanze temporali per uno così giovane. Però, è esattamente così: quando era al Bruges, dov’è cresciuto, e faceva parte della nazionale Under 16, si scriveva che il suo talento avesse attirato l’attenzione di Fiorentina, Udinese ed Inter. Troppo presto, ovviamente, per ipotizzare un trasferimento. Ma ciò che non si compie nel 2016, diventa realtà nel 2003. E quando arriva, ci mette pochissimo a dimostrare di essere pronto. La prima gara, contro il Lecce, se la guarda dalla panchina. Alla seconda, Zaffaroni lo butta in campo per vivere giusto l’ultima parte della trasferta di Udine. Quando finalmente arriva il momento e nella partita successiva viene schierato titolare in Verona-Lazio, è lui a segnare la rete del pareggio deviando di testa un cross di Lazovic.

E dire che non era così convinto della nuova destinazione, come da sua esplicita ammissione: “Non volevo andare in Serie A e venire a Verona: avevo altre opzioni tra Germania e Inghilterra, l’Italia è stata la mia ultima scelta, il calcio di quella nazione non mi è mai interessato. Però mio padre mi ha convinto che fosse la decisione migliore e non me ne pento. Spero di poter andare in Inghilterra dopo questa esperienza, anche se il prossimo passo vorrei fosse ancora in Italia. E se ci salviamo vorrei rimanere». Perché queste speranze possano concretizzarsi, sarà fondamentale che Cyril riesca a compiere qualcosa di decisivo, come il gol segnato recentemente a Verona.

Senza quei 3 punti, resi possibili da una sua conclusione da lontano, oggi non ci sarebbe molto da celebrare. Tocca anche a lui, primo calciatore belga ad avere segnato in Serie A con la maglia dell’Hellas, far sì che fra dieci giorni la festa appartenga a un’intera città.