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Buon compleanno a… Dejan Kulusevski

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Kulusevski

Oggi Dejan Kulusevski compie 23 anni. E siamo convinti che al leggere il suo nome non siate indifferenti. E non solo perché se siete qui significa esattamente questo, che lo seguite e vi interessa il punto della situazione su di lui. Siamo praticamente certi che appartenete a uno dei due schieramenti: o con lui, o contro di lui. Posizioni mediane, nel suo caso, sono più difficili di quanti in Italia provano a stare al centro dello schieramento politico. Per una semplice ragione: è tutto merito ed è tutta colpa sua. Anche se saranno ben altri gli attori che verranno chiamati in causa, è vero che ci sono state una buona serie di dimostrazioni sul campo per le quali si è pensato, sussurrato prima e poi detto a voce alta: sì, Dejan diventerà un campione.

E anche il suo contrario: uno così non andrà mai da nessuna parte. Una posizione estrema, più che sospettabile di un retropensiero: a bocciarlo irrimediabilmente spesso sono proprio coloro che più ci avevano creduto, i conquistati della prima ora. Quelli che ai tempi del Parma avrebbero giurato e spergiurato che uno così era destinato a spaccare il mondo. Qualcuno era arrivato persino a sostenere che movimenti come i suoi – che pure giocava in un ruolo diverso, anche se ancora non del tutto definito – non li si vedeva dai tempi di Zinedine Zidane.
Con Zizou ci ha giocato Antonio Conte. Che ad un certo punto – poco più di un anno fa, nel gennaio del 2022 – si ritrova il ragazzo svedese nel suo Tottenham. Ed è una storia che va raccontata anche se è già finita, quella del loro rapporto, partendo proprio dalle ultime battute. La scena clou è in Italia, precisamente a Milano, non a Londra. Si gioca Milan-Tottenham a San Siro e il Diavolo prevale 1-0. Il Corriere della Sera boccia tutti i giocatori che negli Spurs sono passati dalla Serie A.

Ma è il giudizio su Kulusevski quello che più colpisce perché è l’esatta descrizione di quelle sue gare inconcludenti per le quali prendeva forza ai tempi della Juventus il partito di chi proprio non capiva perché mai Fabio Paratici fosse andato a versare una cifra molto alta, 35 milioni più 9: «Voto 5: «Nel primo tempo si vede poco o niente, finendo per permettere a Thiaw di fare un figurone. Non lo salta mai, non costruisce mai una giocata per quelle che sono le sue potenzialità. Chiude la sua serata molto dispari con una conclusione che non farebbe paura neanche a un portiere bambino». Le intercettazioni della Procura avevano poi chiarito che quei 35 milioni più bonus rientravano in quel tipo di operazioni che secondo Federico Cherubini avevano drogato il mercato, era un costo eccessivo. Ma a chiarire l’accaduto, la ragione del perché si fanno certe cose, non c’era bisogno di un’indagine. Era tutto chiaro nelle parole non sospette proprio di Conte, felicissimo che al Tottenham fosse arrivato un giocatore «forte fisicamente e bravo tecnicamente», che lui avrebbe voluto prima: «Quando allenavo l’Inter ho provato a prenderlo, ma la Juventus si è mossa prima. Forse aveva più soldi di noi». E tanto per fugare i dubbi sulle responsabilità, in un’altra intervista era stato ancora più diretto: «Paratici comprò Kulusevski alla Juventus solamente per danneggiare me, sapeva che io lo volevo all’Inter. E’ sempre stata questione di strategia. Paratici ha provato anche con Romelu Lukaku, cercò di comprarlo alla Juventus perché sapeva benissimo che mi piaceva e io lo volevo all’Inter».

Conte non è più al Tottenham, non c’è neanche più Paratici, Kulusevski è stato un flop nella Juventus e c’è chi (Antonio Cassano in primis) ritiene che sia stata una dele tante colpe da addebitare a Massimiliano Allegri.

Quel che è certo, numeri alla mano nel senso di gol fatti, è che il miglior Kulusevski è stato quello di Parma. Il primo realmente misurabile, all’Atalanta era stato solo un’apparizione (in Primavera folgorante, a dirla tutta). Quello che ancora recentemente il suo mister d’allora Roberto D’Aversa ha definito «un giocatore top che può giocare in qualsiasi squadra ed in qualsiasi campionato». Comunque la pensiate, qualsiasi sia il partito a cui apparteniate, un’occhiata a Dejan vale la pena dargliela per vedere l’esito della vicenda.