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Buon compleanno a… Filippo Ranocchia

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Filippo Ranocchia

Oggi Filippo Ranocchia compie 22 anni. In cartellone c’è Monza-Napoli, l’ideale per unire alla sua festa personale quella di popolo

Oggi Filippo Ranocchia compie 22 anni. In cartellone c’è Monza-Napoli, l’ideale per unire alla sua festa personale quella di popolo, anzi, di entrambe le tifoserie. Perché in Brianza l’entusiasmo è al massimo ed è una tentazione francamente irresistibile l’idea di impreziosire ancora di più la prima stagione in Serie A, battendo i campioni d’Italia appena proclamati tali. Quanto ai supporters partenopei, non siamo che all’inizio di manifestazioni di euforia che non finiranno molto presto e molto facilmente. In mezzo – tra i due fuochi d’artificio, si potrebbe dire – c’è lui, il ragazzo in prestito dalla Juventus, anch’egli come il club di Silvio Berlusconi al primo anno nel calcio che conta, verosimilmente seduto in panchina come gli capita da un bel po’ di tempo a questa parte. É esattamente dalla gara del 18 marzo con la Cremonese che Filippo non calca il terreno verde. E anche in quel caso non fu schierato da Raffaele Palladino tra i titolari, esattamente come successe nella gara d’andata, anche se prima del fischio d’inizio era stato mandato ai microfoni a presentare il punto di vista del club (che è un po’ una scelta strana essere costretto alle parole prima dei fatti…).

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Da oggi Filippo non sarà più un Under 21. Nel novembre del 2022, 6 mesi fa, veniva convocato dal C.t. azzurro Paolo Nicolato per un’amichevole con la Germania. É interessante osservare la lista di quel giorno, i suoi compagni di reparto. Riflette la difficoltà ad emergere nel calcio nostrano, è uno spaccato abbastanza indicativo di come l’Italia non sia il contesto più semplice nel quale emergere, fatto salvo che poi ci sono i meriti e le responsabilità dei singoli: Edoardo Bove, Cesare Casadei, Salvatore Esposito, Franco Tongya e il compagno di squadra, altro juventino mandato a farsi le ossa, Nicolò Rovella.

Già, la Juve. La Juventus Under 23, intanto. Quel laboratorio la cui definizione di valore dei suoi giocatori è ancora da capire, ma che certamente un’opportunità per saltare qualche passaggio e confrontarsi più velocemente col mondo degli adulti. Ranocchia accumula partite e 4 gol nel 2020-21, meritandosi il salto di categoria. Trascorre l’anno successivo in B, nel Vicenza: e se alla squadra le cose non vanno tanto bene, vista la retrocessione, lui si guadagna invece la fiducia della casa madre: Filippo rinnova il contratto che lo lega alla Juventus per i prossimi 4 anni, fino al 2026. Il sito del club sintetizza in termini soddisfacenti il percorso fatto lontano da Torino: «Una stagione che per Filippo ha avuto un fondamentale filo conduttore che l’ha accompagnato in questi mesi: la volontà di acquisire esperienza partita dopo partita. Obiettivo raggiunto!».

Tempo per passare che si possa trovare un posticino nella rosa di Massimiliano Allegri non ce n’è, sono altri i ragazzi sui quali il mister decide di puntare. Ranocchia ha l’occasione di fare qualche allenamento, traendo giusto qualche impressione che svelerà poi alla vigilia di Juventus-Monza: «Di Maria può fare la differenza da solo con una giocata. Nei dieci giorni di preparazione che ho fatto con la Juventus a luglio mi ha davvero impressionato». Un ritratto lusinghiero del Fideo, anche politicamente corretto, visto che nella gara d’andata si è fatto espellere per fallo di reazione su Izzo. E che anche al ritorno non si rivela così vero, visto che i brianzoli vincono anche stavolta, dopo averlo fatto davanti al proprio pubblico.
Prima di arrivare in Lombardia, il ragazzo juventino viene accostato al granata.

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Questione di pochi giorni, che trasformano le voci in realtà e lo proiettano a Monza, dove vi arriva con la forte convinzione che sia la scelta giusta: «Per me questa è l’opportunità di confrontarmi con un campionato come la Serie A. Ho voluto fortemente Monza, parliamo di una piazza che può aiutarmi molto a crescere e aspetto con ansia l’inizio della nuova stagione».

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Per adesso, l’episodio migliore della sua annata è stato girato a San Siro. In quel 4-1 a favore del Diavolo, è uscita certamente più soddisfatta la parte milanista di Galliani di quella monzese. Ma siccome dicono che da giovane Adriano fosse uno juventino convinto, come molti brianzoli lo sono storicamente, deve essere rimasto contento di vedere che il gol dei suoi lo ha realizzato proprio Filippo Ranocchia su calcio di punizione, definito in diretta «capolavoro balistico» da Stefano Borghi su Dazn.