Come cambia il Napoli con Verdi o con Deulofeu - Calcio News 24
Connettiti con noi

Calciomercato

Come cambia il Napoli con Verdi o con Deulofeu

Pubblicato

su

deulofeu milan

Napoli alla ricerca dei rinforzi giusti: come cambierebbe la squadra di Sarri con gli innesti di Simone Verdi o Gerard Deulofeu

Primo in classifica con 51 punti: è tempo di sosta per la Serie A e dunque per il Napoli di Sarri, che può godersi questi giorni di riposo con la consapevolezza di chi ha fatto tutto quel che poteva e doveva fare. Un andamento da urlo: 2.55 punti di media a partita, miglior difesa del torneo con soli tredici gol al passivo (alla media di 0.65 a gara, addirittura inferiore a quella valsa lo scudetto alla Juventus nella scorsa stagione, ossia 0.71), terzo attacco con 44 reti all’attivo dopo gli uomini di Allegri (49) e la sorprendente Lazio di Inzaghi (48 con una gara da recuperare!). Il Napoli è anche l’unica squadra ad aver perso soltanto una gara. Imbattuta in trasferta, ha complessivamente raccolto 51 dei 60 punti a disposizione: dietro il vuoto, fatta eccezione per la solita immancabile Juventus.

Cosa serve al Napoli di Sarri?

Più nove sull’Inter, più dodici sulla Roma che deve recuperare la sfida sul campo della Sampdoria: c’è la Lazio a meno undici, otto le lunghezze di distanza qualora i biancocelesti dovessero imporsi sull’Udinese nel recupero del 24 gennaio. Il fiato sul collo dei partenopei lo porta come al solito la Juventus: in tanti, ancora una volta, avevano ipotizzato una sorta di appagamento dopo la serie interminabile di scudetti. O quantomeno uno scossone, dopo la seconda finale di Champions League persa in tre anni ed i fatti accaduti in chiave mercato, con il clamoroso addio di Bonucci e quello decisamente considerevole di Dani Alves. Nulla: la Juventus è lì, ad un solo punto dalla capolista. Ed il Napoli, per tenerne il faccia a faccia sul lungo periodo, ha bisogno di un paio di innesti che possano accrescere il livello qualitativo delle rotazioni, senz’altro più strutturato in casa Allegri. Sicuramente in attacco, nello specifico sugli esterni: se per quanto concerne il riferimento offensivo la società pare orientarsi sul rientro di Milik, manca invece un attaccante laterale che non alteri parecchio il livello generale quando deve sostituirsi ad Insigne e Callejon. Ad oggi Sarri non si sente garantito dai vari Giaccherini ed Ounas (il primo partirà non appena il Napoli troverà un profilo all’altezza), ragion per cui appare piuttosto logico attendersi qualcosa in questo quadretto del puzzle campano.

Come cambia il Napoli con Verdi

Il nome più gettonato è quello di Simone Verdi: proprio nell’immediato post-partita di Napoli-Verona, l’allenatore Maurizio Sarri si è sostanzialmente speso per il trequartista già allenato ai tempi di Empoli. Ovviamente non ha concesso garanzie di impiego perché del resto non potrebbe farlo, considerato il tenore del suo Napoli, ma ha candidamente ammesso come stimi le qualità del calciatore e come lo reputi su un percorso di crescita di un certo livello tecnico e caratteriale. Cosa garantirebbe l’acquisto di Simone Verdi al Napoli? Si discute su cifre che si aggirano intorno ai venticinque milioni di euro, questo per lasciar intendere il valore dell’attuale jolly offensivo del Bologna. Classe ’92, è un attaccante che nel tridente del Napoli potrebbe occupare ogni posto: perfettamente a suo agio sugli esterni, entrambi grazie al perfetto utilizzo dei due piedi, può agire all’occorrenza anche da riferimento centrale, grazie ad una buona presenza fisica ed alla capacità di interpretare le situazioni di gioco. Assolutamente complementare all’idea di calcio sarriana: è esterno se così si può dire di ragionamento, che sa giocare con il resto della squadra, far parte di un costrutto complessivo. Requisito base per appartenere ad una squadra di Sarri: evoluta per definizione, chi non ne intuisce le alchimie finisce immediatamente per apparire un pesce fuor d’acqua. Un po’ come sta accadendo ad Ounas, per intenderci: l’algerino ha dei numeri nel suo repertorio ma – complice anche un minutaggio tutt’altro che considerevole – vengono espressi al di fuori dello spartito generale. Ah, di Simone Verdi come dimenticare l’abilità sui calci piazzati? Perfetto esecutore di punizioni e calci d’angolo, il Napoli si ritroverebbe così uno strumento che fatica a sfruttare con una certa costanza, nonostante la presenza di ottimi battitori quali sono Lorenzo Insigne e Dries Mertens.

Come cambia il Napoli con Deulofeu

Il club di Aurelio De Laurentiis avrebbe già raggiunto un accordo di massima con il Bologna, club che detiene il cartellino di Verdi: il nodo è la volontà del calciatore, che vuole Napoli ma che riflette sui tempi del suo eventuale trasferimento. Teme forse di ritrovarsi da cardine della propria squadra a comprimario: un rischio che un calciatore dalle determinate ambizioni deve essere in grado di correre. Qualora non dovesse concretizzarsi la pista Verdi, ecco come il Napoli potrebbe virare sul profilo di Gerard Deulofeu: in uscita dal Barcellona, che nel suo ruolo ha recuperato Ousmane Dembele dall’infortunio ed appena acquistato dal Liverpool per centosessanta milioni di euro la stella Philippe Coutinho. L’esterno spagnolo è in chiaro odore di trasferimento: con una concorrenza assolutamente interessata agli sviluppi. Il calciatore da queste parti lo si ricorda per l’esperienza al Milan: classe ’94, il suo valore aggiunto si chiama velocità. Ha lo spunto, lo strappo, è una credibilissima via d’uscita quando non tutto gira alla perfezione, quando risulta arduo scardinare la difesa avversaria ed occorre la verve individuale per venir fuori dall’impasse. Meno inquadrato di Verdi dunque, ma con ogni probabilità più esplosivo: nel senso, meno leggibile per gli avversari. Ma anche meno affine all’idea di gioco sarriana: poco male, il tecnico partenopeo saprebbe come tramutarlo nell’arma in più, quella che non ti aspetti e di cui ti servi quando fai fatica. Dunque: Verdi più da Napoli e non a caso è al momento l’indiziato numero uno a vestire la maglia partenopea, Deulofeu più arma fuori dal coro ma potenzialmente devastante a gara in corso o in alcune specifiche contingenze. Ora è giunto il momento delle scelte: il direttore sportivo Cristiano Giuntoli è al lavoro, al rientro dalla sosta il nodo sarà già sciolto.