Calcioscommesse, Bazzani: «Tre partite di A vendute all’estero» - Calcio News 24
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2013

Calcioscommesse, Bazzani: «Tre partite di A vendute all’estero»

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Bazzani dal pm per 8 ore: «Un debito dell’amico di Gattuso saldato mentre il Milan era in campo».

CALCIOSCOMMESSE BAZZANI – Otto ore di interrogatorio per Francesco Bazzani di fronte al pm Roberto di Martino. Arrestato due settimane fa, l’ex mister X ha cercato di ridimensionare il suo ruolo, scaricando le responsabilità delle combine a Francesco Spadaro. Questo gioco non è ritenuto credibile dalla Procura, che comunque ieri ha incassato elementi importanti per le indagini. Nel verbale sono finite molte cose, come un curioso debito di oltre 20 mila euro contratto da Salvatore Pipieri, amico fraterno di Rino Gattuso, per via di scommesse perdenti e saldato all’improvviso proprio nel giorno in cui il Milan era impegnato in una partita.

MAURI – Molto più diretta è stata la risposta data dal legale del Civ su Stefano Mauri: «Non abbiamo approfondito la questione con il pm perché avevamo già detto molto al gip Salvini. Mauri può dire quello che vuole: il mio cliente è stato preciso nelle risposte. Si sono conosciuti in un ristorante romano nei pressi di Ponte Milvio, c’erano diversi testimoni. In quell’occasione si è discusso anche di scommesse sul calcio e il giocatore della Lazio ha dato a Bazzani un numero di telefono per contattarlo. E’ la scheda intestata a Samantha Romano? Non lo so, il numero è quello agli atti. Ci sono i contatti…». Ed ora il laziale è in seria difficoltà.

COMBINE – Confermate le compravendite: come riportato da “La Gazzetta dello Sport”, «tre partite di A (tenute segrete) finite con degli Over (almeno 3 gol) date in pasto alle bande delle scommesse. Tre match «noti» alla Procura e successivi al flop di Inter-Lecce (scommessa andata male per i Bolognesi). La prima ceduta gratis agli acquirenti, per dimostrare la bontà della informazione. La seconda e la terza pagate a suon di euro (circa 2-300 mila). Tutte andate a buon fine. Poi gli affari si sarebbero interrotti perché il prezzo giusto per avere la combine sarebbe raddoppiato: questo avrebbe messo fuori causa gli Zingari, ma dimostrerebbe come le fonti di Spadaro e Civ fossero cristalline. E le fonti, secondo chi indaga, sarebbero individuabili: giocatori e dirigenti. Protagonisti dell’evento e scommettitori, servizio che il Civ poteva fornire benissimo lavorando in una ricevitoria. Il quadro per la Procura è chiaro».