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Calcioscommesse Eldense, Capuani: «Ho avvisato io la società»

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Bufera in Segunda Division, dirigenti e allenatori dell’Eldense indagati a piede libero per associazione a delinquere

Perdere male contro il Barcellona B in Segunda Division ci può stare, la forza dei catalani anche con la squadra riserve è incommensurabile, ma il 12-0 subito dall’Eldense – società spagnola ma con fortissima influenza italiana – ha suscitato più di qualche sospetto: dietro c’era un enorme giro di scommesse, secondo l’accusa alcuni giocatori e dirigenti della società di Alicante erano d’accordo per aggiustare i risultati delle partite. E così, come raccontato da La Gazzetta dello Sport, 5 fra dirigenti e allenatori sono finiti nel registro degli indagati per associazione a delinquere, mentre la squadra ha cessato la sua attività sportiva e avviato le pratiche per disimpegnarsi dai contratti con 8 dei giocatori italiani che pagano il loro legame col massimo indagato della questione, Nobile Capuani. Secondo quanto riportato da Radio Cope sono 5 le partite finite sotto la lente di ingrandimento, molte delle quali andate a buon fine: i primi problemi sono sorti nella sfida contro il Cornellà, il risultato concordato era un 4-1 per gli avversari ma la gara è finita 3-1 con un palo nel finale e un recupero difensivo che ha fatto saltare i piani, il 12-0 contro il Barça B è stato il vaso di Pandora. In conferenza stampa Cheik Saad ha confermato l’implicazione di diversi giocatori: «Sono più di 2 i giocatori coinvolti, non hanno ancora trovato prove precise. Capuani dal canto suo però nega tutto: «Ercole Di Nicola (incarcerato nello scandalo italiano Dirty Soccer, ndr.) è un amico ma non c’entra niente con la mia avventura spagnola. Chi mi associa alla mafia non conosce né me né loro. Mi avrebbero già arrestato prima, io sono qui per raccontare la verità. Sono stato io a dire ai dirigenti che stava succedendo qualcosa, sono il primo a volere chiarezza».