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Come giocherà il Torino di Mazzarri: idee, uomini e modulo del nuovo corso granata

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Come giocherà il Torino di Mazzarri: idee, uomini e modulo del nuovo corso granata, che dovrà portare ad un piazzamento europeo

La sconfitta nel derby di Coppa Italia contro la Juve ha segnato la fine della parentesi di Sinisa Mihajlovic sulla panchina del Toro. Un capitolo conclusivo inevitabile, visto il rendimento dei granata in campionato: le sole cinque vittorie in diciannove partite non sono bastate al tecnico serbo per salvarsi. Oltretutto il Toro non è mai veramente rimasto in corsa per un piazzamento in Europa League, primo obiettivo della società del presidente Cairo. Per quanto riguarda il successore non sembrano esserci dubbi: l’erede di Mihajlovic sarà Walter Mazzarri, che torna in Italia dopo aver vissuto una buona esperienza al Watford. Per il tecnico di San Vincenzo un’occasione unica per tornare nel circus del calcio italiano, prendendo una squadra ancora in piena corsa per un posto in Europa. E con un mercato appena iniziato che può regalargli qualche piccola soddisfazione.

Ma come giocherà il nuovo Toro di Walter Mazzarri? Sul modulo nessun dubbio: si riparte dal 3-5-2, marchio di fabbrica dell’allenatore toscano sin dai tempi della Reggina. E che ha riscosso molti consensi anche nelle successive avventure alla guida di Sampdoria e Napoli. Il nuovo sistema di gioco ricalcherà, seppur in minima parte, le idee già portate da Gian Piero Ventura a Torino, anche se la rosa attuale ha bisogno di qualche accorgimento. Anche perché Mihajlovic ha lavorato, da un anno e mezzo a questa parte, sul 4-3-3 o sul 4-2-3-1, schemi molto lontani dal Mazzarri-pensiero.

In difesa potrebbe servire un innesto in più, ma per adesso si riparte dagli uomini già presenti in rosa. Davanti a Sirigu spazio, in un undici ideale, a N’Koulou (unico intoccabile), Burdisso e Moretti, con Lyanco e Bonifazi come prime alternative. Sulle corsie laterali gli unici dubbi riguardano De Silvestri e Molinaro, giocatori non esattamente tagliati per fare gli esterni di centrocampo. In questo contesto potrà tornare utile Ansaldi, non appena rientrerà dall’infortunio, ma soprattutto Barreca, che a sinistra sarà un titolare inamovibile.

In mezzo al campo due certezze, come nell’era Mihajlovic: Rincon e Baselli. Per la terza maglia invece tante soluzioni: dalla qualità di Valdifiori, al guizzante Obi, fino ad arrivare al roccioso Acquah. Dalla cintola in su nessun dubbio su Belotti, unico punto fermo del Toro, ma resta una maglia vacante. E se la giocheranno Iago Falque (che può anche essere impiegato come quinto di centrocampo), Ljajic e Niang. Almeno fino a quando Mazzarri non chiederà qualche rinforzo a Cairo, che crede ancora fortemente nella qualificazione alla prossima Europa League.