Squalifica di tre giornate per Conti: ecco dove e quando dovrà scontarla
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Conti, respinto il ricorso del Milan: ecco dove e quando dovrà scontare la squalifica

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Conti squalificato, ecco quando può tornare – 10 novembre

Dopo il ricorso respinto sulla contestazione delle tre giornate di squalifica inflitte a seguito di Milan-Chievo Primavera, Andrea Conti dovrà scontare il provvedimento, ma non solo nel Campionato giovanile. Come appreso da fonti del club rossonero e riportato da Sky Sport, la squalifica del terzino milanista è cumulativa e prevede anche le partite del Campionato di Serie A. Così il giocatore (che ha già scontato una giornata di squalifica per la gara tra Atalanta e Milan Primavera) non risulta tra i convocati per Milan-Juventus di domani e non potrà essere a disposizione dell’Under 19 per il derby contro l’Inter in programma tra due settimane; tornerà così disponibile per la trasferta della prima squadra in casa della Lazio in programma il 25 novembre.

Giudice sportivo: rimane la squalifica a Conti – 8 novembre

Niente da fare per Andrea Conti. Il ricorso del Milan dopo la squalifica avvenuta per gli eventi di Milan-Chievo valida per il campionato Primavera è stato respinto. Rimarranno quindi le tre giornate per il terzino rossonero. Buona notizia invece per Maldini. L’inibizione subita dopo la gara è stata cancellata, in luogo di una multa di 1000 euro.

Andrea Conti è stato squalificato per tre giornate dal Giudice Sportivo dopo le proteste nella gara di Primavera di ieri

Tramite un comunicato ufficiale, il Giudice Sportivo ha squalificato per tre giornate il giocatore Andrea Conti. Il milanista è infatti stato squalificato per aver protestato violentemente negli spogliatoi poco dopo la sconfitta subita dal Milan Primavera contro il Chievo Verona. 

La sconfitta contro i clivensi ha fatto infuriare il terzino rossonero che avrebbe contestato l’operato dell’arbitro. A questo proposito, ecco il comunicato di oggi: «Raggiunto l’Arbitro presso il suo spogliatoio al termine della gara, impediva al medesimo di chiuderne la porta che colpiva con due pugni; e per avere, nella medesima circostanza, rivolto all’Arbitro una espressione ingiuriosa ed elevato grida che cessavano solo dopo i numerosi inviti del medesimo Direttore di gara».

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