De Zerbi è "condannato" dal dibattito giochisti-risultatisti?
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Calcio Estero

IL MEGLIO DEL 2023 – De Zerbi è “condannato” dal dibattito giochisti-risultatisti?

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Roberto De Zerbi

De Zerbi convince critica e pubblico al Brighton, ma in Italia il dibattito tra giochisti e risultatisti lo ha costretto ad emigrare

Giochisti e risultatisti. È giusto che questo discorso nasca in Italia: sarà un caso che Shakespeare abbia ambientato la storia di «due amanti segnati dalle stelle» a Verona per Romeo e Giulietta? Sarà un caso che, citando uno sport amato da un noto tecnico italiano, la gara ippica più celebre in Italia sia il Palio di Siena e nella vecchia Albione l’Ascot Derby? No, siamo quel paese, dove l’importante è la sconfitta altrui. Che questo dibattito, folle, sia nato in Italia non dovrebbe stupire. Dibattito folle, tra l’altro, perché parte da due basi paradossali: che il “giochistacerchi il bello e il funzionale per il gusto di farlo, mentre il “risultatista“, una volta compreso l’obiettivo ultimo, non si ponga domande sul come raggiungerlo. Sarebbe anche quasi divertente come dibattito, se non fosse il peccato originale che ha costretto il miglior giovane tecnico italiano ad emigrare e trovare la sua fortuna altrove – ma in fondo siamo anche un paese di migranti – ovvero Roberto De Zerbi. Dopo lo Shakthar Donetsk, il tecnico è arrivato al Brighton e ha trovato terreno fertile per le sue idee (grazie al buon lavoro di Potter).

Estetica e funzionalità insieme: la risposta di De Zerbi a giochisti
e risultatisti

IL SASSUOLO E L’ESILIO

Nemo propheta in patria, diceva un tizio. Nell’estate del 2021, dopo l’ottavo posto ad un passo dall’Europa, De Zerbi non riesce a trovare una panchina in una piazza maggiore. Inter, Juve, Lazio, Napoli e Roma cambiano tutte tecnico: Inzaghi, Allegri, Sarri, Spalletti, Mourinho. Non si tratta di scelte sbagliate, per carità, ma è chiaro che si tratta di scelte conservatrici. L’avventura allo Shakhtar dura, per motivi tristemente noti, molto poco, ma risalta in particolare il primo pessimo approccio all’Europa. Allo stesso tempo però, si parla poco del campionato che, senza guerra, vedeva la sua squadra in testa.

Dopo il rifiuto al Bologna arriva la svolta: Potter vola al Chelsea e il Brighton lo chiama. Dal suo debutto sono arrivati: pareggio e vittoria con il Liverpool, vittoria con il Chelsea e l’eliminazione dell’Arsenal dalla coppa di Lega. Ma oltre ai risultati c’è anche il modo con cui questi sono arrivati. E come gioca quindi il Brighton di Roberto De Zerbi?

L’attestato di stima di Guardiola

DIFESA E RECUPERO PALLA

Partendo con un 4-2-3-1 in fase di non possesso la squadra si allinea in un 4-4-2. Il pressing è alto e coordinato: le punte escono sugli centrali negando loro la linea di passaggio. Che il pallone, in base a dove il Brighton vuole che finisca, venga passato sui terzini o in verticale, scatena il recupero alto del pallone. I numeri di contrasti vinti e recuperi di Estupinian, Mac Allister e Caicedo dimostrano quanto sia ben coordinato il pressing. La distanza tra le linee è simile. Anche la postura dei giocatori è importante, con i giocatori rivolti sempre all’indietro, sempre pronti a difendere in velocità sulle palle lunghe e poco interessati al fuorigioco.

Oscurare le linee di passaggio
e recuperare alto il pallone

IMPOSTAZIONE E ATTACCO

L’attacco del Brighton inizia con la costruzione dal basso (misterioso nemico di molti opinionisti e giornalisti italiani). I centrali si abbassano dentro l’area per ricevere palla dal portiere. Il Brighton imposta con un 2+4 o un 2+3 – ovvero i due centrali prima linea, i terzini e uno o due centrocampisti in seconda – giocatori molto vicini e compatti, che permette loro di giocare con maggiore sicurezza. Questo gioco, che si sviluppa con pazienza, ha lo scopo di attrarre la pressione avversaria e liberare il campo alle spalle della linea. Si gioca con i triangoli e i rombi, con la ricerca del terzo uomo. Una volta superata, la squadra mette l’acceleratore: le ali tagliano nei mezzi spazi per liberare la corsia ai terzini, che risalgono il campo in velocità. A questo punto, grazie a giocatori come Mitoma e Lallana, il Brighton è in grado di creare superiorità numerica e disordinare la squadra avversaria.