E se lo dice Spalletti: la Serie A è come Dungeons and Dragons
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E se lo dice Spalletti: la Serie A è come Dungeons and Dragons

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Oggi che esce il film di Dungeons and Dragons, ecco quali tra i protagonisti della Serie A sarebbero possibili protagonisti del famoso gioco

Esce oggi nei cinema italiani il film di Dungeons and Dragons, il film ispirato dal celebre gioco di ruolo. Da una parte si tratta del ritorno del genere blockbuster, dall’altro una speranza per tanti appassionati del gioco – come il sottoscritto – che hanno ancora negli occhi il pessimo tentativo dei primi anni 2000. Come mai però ne parliamo su un sito di calcio? Come per tante cose è merito/colpa di Luciano Spalletti, che prima della sosta delle nazionali aveva salutato il campionato con una frase delle sue: «Osimhen è un drago a due teste». L’immaginario sconfinato del tecnico di Certaldo ha identificato il suo centravanti non in una torta (o una pizza, o un palazzo), ma in una bestia fantasy. Allora, se Osimhen è un mostro di Dungeons and Dragons, quali altri protagonisti della Serie A potrebbero essere dei personaggi del gioco (e anche del film)?

ARTEFICE

Ogni giocatore di Dungeons and Dragons sceglie ad inizio della partita quale classe il suo personaggio giocherà. Tra queste una delle più sconosciute e complesse è quella dell’artefice. Si tratta di un incantatore – ovvero un in grado di fare magie – arcano. La sua particolarità è quella di essere in grado di creare oggetti magici che siano utili al resto del party (come viene chiamato un gruppo di giocatori). Sarà felice Luciano Spalletti di sapere allora che Lobotka sarebbe un ottimo artefice: con la sua qualità tecnica è intelligenza tattica il centrocampista del Napoli è in grado di mettersi al centro del gioco, aiutando così tutta la squadra.

BARBARO

Grande, grosso, ruvido e ancora grande e grosso, che non guasta. Questo è il barbaro. L’omone dietro a cui i piccoletti si nascondono per evitare di prendere le botte, che le prende, ma le dà con gli interessi. Non cerchiamo il giocatore più falloso o con più cartellini. Vogliamo qualcuno che ci copra le spalle quando le cose vanno male. Uno come Baschirotto: il difensore del Lecce non si è ancora guadagnato il posto in Nazionale, ma flettendo i muscoli nella sua ultima esultanza un posto in questa speciale “classifica” se lo è guadagnato.

BARDO

Classe un po’ jolly del gioco, il bardo può essere tante cose insieme, ma prima di tutto, come suggerisce il nome, è un musicista. Adatto a chi vuole giocare un personaggio molto carismatico, anche un po’ spaccone. Trovare il calciatore perfetto per essere un bardo è relativamente semplice: chi ha inciso un disco (sulla qualità passo oltre, i gusti sono gusti) tra i calciatori in Serie A? E magari sia un giocatore molto istrionico, in grado di fare più cose in una partita? Congratulazioni a Rafael Leao che entra nel party.

CHIERICO

Il chierico è un incantatore divino, ovvero un uomo devoto che utilizza l’intercessione di una divinità del vasto pantheon del gioco per aiutare i compagni. Quali dei giocatori di Serie A è il chierico perfetto? Semplicemente si va su Instagram, si guardano tutti i giocatori brasiliani e si fa la conta di quello che ringrazia di più il Signore. Se poi si chiama anche Messias (per quanto giochi per i diavoli) la risposta è l’esterno del Milan, arrivato a colpi di atti di fede e di classe dai dilettanti a giocarsi un quarto di finale di Champions League. E se questa non è fede…

DRUIDO

Con il druido facciamo uno strappo alla regola: incantatore divino amante e custode della natura, il druido deve essere un giocatore che ha fortemente a cuore il tema dell’ambientalismo. E uno così in Serie A quest’anno non c’era. Ma c’è stato. Passato all’Union Berlino Morten Thorsby ha giocato fino all’anno scorso tra le fila della Sampdoria, indossando la numero 2, come i gradi sotto il quale mantenere il clima medio del pianeta. Fondatore della ong We Play Green, nel mondo del calcio nessuno può essere più druido del norvegese che tanto manca alla Serie A.

GUERRIERO

Nome omen: il guerriero di Dungeons and Dragons è un personaggio fisicamente dominante, una prima linea che deve essere capace sia di attaccare che difendere il resto del gruppo. Non vanno bene i molti cannonieri della Serie A, bisogna guardare quindi al centrocampo, dove Sergej Milinkovic-Savic, con l’appellativo di sergente, ha tutte le carte in regola per essere la prima fila del gruppo.

LADRO

Il ladro si muove nell’ombra, un attimo non c’è e l’attimo dopo ti colpisce con il suo letale attacco furtivo. La caratteristica calcistica che più si avvicina alla classe del ladro è quindi quella di un incursore, in grado di materializzarsi alle spalle della linea e ricevere il passaggio decisivo. Guardando i dati raccolti da Footdata, Milinkovic-Savic è il primo per gol segnati su passaggio filtrante con 4 reti. Niente di male nel mischiare le classe, si può, ma preferiamo scegliere il secondo della classifica, ovvero Roberto Soriano, con due gol con il Bologna (squadra che usa di più questo schema con 9 gol segnati su filtrante).

MAGO

L’incantatore arcano per eccellenza: con il suo fido libro degli incantesimi il mago è una delle classi più potenti, in grado di fare quasi tutto e farlo bene. Serve quindi un giocatore forte. Uno che può giocare in modo diverso, ma creando sempre nuove situazioni offensive – e difensive – cambiando di volta in volta i mezzi. Così come quando cambi l’allenatore. Se prima con Inzaghi giocavi in un modo, quando hai cambiato con Sarri, dopo alcune frizioni iniziali, alla fine il risultato non cambia: ci sarà pur un motivo su Luis Alberto lo chiamano il mago, no?

MONACO

Cominciamo subito con il dire che il monaco di Dungeons and Dragons non è quello occidentale, benedettino o francescano che sia, ma quello del mondo dello shaolin e delle arti marziali. un personaggio quindi dal background orientale in un contesto occidentale. I candidati sono due: uno è l’esperto di arti marziali, pieno di tatuaggi con carpe koi, Zlatan Ibrahimovic. Forse troppo poco zen, ma che è riuscito a modellare il suo stile di calcio passando dal tae kwon do. L’altra opzione è Kim Min-Jae, che dalla Corea si è imposto come uno dei migliori difensori del campionato italiano e con dei clamorosi tatuaggi a tema biblico che legano di più con il monaco occidentale. In attesa di conoscere il responso del campo, scegliamo il difensore del Napoli.

PALADINO

Il paladino fa un voto di fedeltà. Un guerriero “nobile” che sposa una causa e per essa si prodiga. Nel calcio post sentenza Bosman ci lamentiamo molto della perdita delle bandiere. Una però in Serie A c’è ancora, che ha sposato una piccola causa, rifiutando anche squadre di maggior blasone ed è Domenico Berardi, bandiera del Sassuolo. Se aggiungiamo che tra le abilità del paladino c’è quella di “punire” i malvagi, e vedendo cosa succede quando incontra il Milan (non per l’ultima volta sottolineeremo che come simbolo ha un diavolo), la scelta pare scontata.

RANGER

Il ranger, l’esploratore delle terre selvagge, armato di arco o due armi e sempre alla caccia delle sue prede preferite. Per essere un buon ranger le cose necessarie in Serie A sono due: un ottimo passo e una buona mira. La faccia da duro aiuta anche. Filip Kostic sarebbe un perfetto ranger: sulla corsia sinistra della Juve macina chilometri in ogni partita, estremamente efficace quando si tratta di mettere dentro il pallone, magari pecca di duttilità, ma quello che deve fare lo fa incredibilmente bene.

STREGONE

Lo stregone come classe ha uno stile particolarmente esotico: si tratta infatti di un incantatore arcano, come il mago, che a differenza di quest’ultimo i suoi poteri sono innati. Scomodando la capolista Napoli, Kvaratskhelia ha tutto dello stregone: a cominciare dal nome, talmente complesso da sembrare generato da un sito di nomi fantasy, al background esotico fino a quella qualità innata nel saltare l’avversario che ha stregato Napoli e tutto il campionato.

WARLOCK

Il warlock è un incantatore molto particolare, infatti i suoi poteri sono concessi da una entità superiore. Il design della classe poi tende a renderlo un personaggio edgy, audace nel look e nei modi di fare. Immagina ora che il più forte terzino sinistro della storia del calcio, divenuto direttore sportivo della squadra con cui ha vinto tutto ti scelga per essere il nuovo terzino. Immagina di avere un sacco di tatuaggi e legarti ad una squadra che come simbolo ha il diavolo: ecco, Theo Hernandez è il perfetto warlock (il che rende Paolo Maldini l’entità superiore).