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Le sostituzioni di Conte spengono una superba Inter

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Lo spettacolare pareggio di Roma lascia ancora l’amaro in bocca in casa Inter: le sostituzioni di Conte non hanno sorretto un secondo tempo da urlo

Mezzora di straordinaria Inter, forse la migliore della stagione. Non è però bastato per strappare i tre punti contro una Roma che sembrava ormai al tappeto. Invece i giallorossi hanno saputo tirare fuori l’orgoglio e arpionare il 2-2 nei minuti finali. Complice anche l’improvvisa uscita di scena dei nerazzurri…

Perché gli uomini di Conte avevano la partita in pugno dopo un secondo tempo stratosferico. Non che il primo fosse stato negativo, in realtà, ma le parate di Pau Lopez e il colpo, anche fortunato, di Pellegrini avevano regalato a Fonseca il vantaggio parziale.

La reazione dell’Inter è stata però travolgente, frutto di un pressing furioso e di una carica agonistica senza eguali. Oltre alla qualità tecnica della manovra che si è elevata in maniera straordinaria, vedere per credere la perfezione della giocata che ha liberato Hakimi, autore poi della prodezza balistica.

Una mezzora che ha illuso i tifosi interisti di aver finalmente scoperto una Grande squadra, di quelle con la G maiuscola. Capace di soverchiare chiunque, anche una rivale di valore come la Roma che in quei minuti è parsa impalpabile e impotente al cospetto della forza di Lukaku e soci.

Poi, però, di colpo l’Inter si è spenta. E in qualche modo anche le sostituzioni di Antonio Conte hanno contribuito all’eccessivo abbassamento. Rinunciare alla verticalità e agli strappi in campo aperto di Lautaro e Hakimi è stato un azzardo, un messaggio ai naviganti che si è rivelato un boomerang.

Perché non si possono negare stanchezza e fatica, ma i subentrati Kolarov, Perisic e Gagliardini (dentro per un acciaccato Vidal) non hanno più saputo favorire le ripartenze. E in certi momenti del campionato, in crocevia fondamentali della stagione, forse è meglio assicurarsi di portare a casa il risultato. Con buona pace per i muscoli stressati e per il turnover. La Roma era sul punto di crollare al tappeto, sarebbe bastato un cazzotto in più e adesso sì che si parlerebbe davvero di Grande Inter.