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Inter in apnea, ma 3 indizi fanno una prova: il gap con la Juve è (quasi) azzerato

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L’eliminazione dalla Coppa Italia è la seconda mazzata stagionale per l’Inter: ma in chiave Scudetto si può e si deve guardare il bicchiere mezzo pieno

Il day after in casa Inter pone inevitabilmente sul tavolo parecchie riflessioni. Anche il secondo obiettivo della stagione è svanito, ancora una volta con uno 0-0 che lascia rammarico e sensazioni contrastanti.

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I fatti concreti pongono ora Antonio Conte con le spalle al muro. La parola “fallimento”, si sa, nelle analisi di tifosi e addetti ai lavori incombe come una scure affilata e letale. Il più delle volte magari anche a sproposito.

Ma è una legge non scritta del calcio, soprattutto in Italia dove il risultato è vissuto come principale, se non unico, strumento di valutazione. Ecco perché conquistare o meno lo Scudetto farà tutta la differenza del mondo per questa Inter.

Una squadra sembrata piuttosto in apnea e quasi svuotata di energie nel secondo tempo dello Stadium. Dopo una prima frazione tutto sommato positiva, è mancato il cambio di marcia negli ultimi 30 metri, complice anche la prestazione scadente degli attaccanti.

Non c’è dubbio che la condizione di Lukaku e Lautaro sia quanto mai deficitaria in questo 2021. Al di là dello scarso feeling con la porta, pesa in particolare un certo appannamento fisico e mentale. La famigerata Lu-La non devasta più le difese avversarie come qualche settimana fa e la coperta si rivela ora clamorosamente corta per il tecnico salentino.

Anche perché Sanchez è parso brillante a Firenze, ma ha più volte dimostrato la sua inefficacia in fase conclusiva, mentre Pinamonti è sostanzialmente considerato un numero piuttosto che un calciatore. A torto o ragione che sia.

In soccorso dell’Inter, però, arriva ora la calendarizzazione della Serie A che prevede soli tre “inciampi” infrasettimanali da qui al 23 maggio. L’ideale per ricaricare le batterie e presentarsi tirati a lucido per ogni, vitale appuntamento.

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E, nella valutazione complessiva, non si può sminuire l’ennesima prestazione all’altezza della Juventus. Di quella squadra che, ogni tanto giova ricordarlo, domina in Italia da 9 anni consecutivi. Tre partite affrontate con personalità e sicurezza, con logici alti e bassi nelle due sfide di Coppa Italia, ma sempre lasciando la sensazione nel cuore e nella testa di poter comandare le operazioni. E di far paura al pluridecorato avversario.

Al terzo incrocio stagionale possiamo dirlo con ragionevole certezza: l’Inter ha colmato definitivamente il gap con i bianconeri. O quasi. Conquistare il titolo equivarrebbe al completamento dell’opera. Sarà una lunga volata con Juve, Milan e chissà chi altro ancora. Ma Antonio Conte e i suoi ragazzi ci sono. E ci saranno.