La figlia di Bearzot racconta il vecio: «Innamorato dei classici, voleva fare il medico. Poi però...» - Calcio News 24
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La figlia di Bearzot racconta il vecio: «Innamorato dei classici, voleva fare il medico. Poi però…»

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La figlia di Enzo Bearzot, Cinzia, ha svelato al Corriere alcuni aneddoti dell’allenatore che vinto il Mondiale di Spagna 82′

Un uomo d’altri tempi, un uomo di calcio, di cultura e di famiglia. Cinzia Bearzot ha raccontato al sito internet del Corriere della Sera la vita del “vecio”, colui che puntò su Paolo Rossi e fece esultare un paese intero a Spagna 82′. Le sue parole:

CALCIO MISTO CULTURA – «Per lui il calcio era niente senza una lezione più profonda dietro. Era un uomo colto ma soprattutto curioso. Aveva fatto il liceo classico con ottimi risultati. Poi era stato nei Salesiani di Gorizia. Lo sa che voleva fare il medico? Raccontava sempre che quella era la sua vera vocazione, la sua carriera doveva essere in camice bianco. Poi però fece un provino all’Inter e, be’, fu troppo bravo, ecco»

AMORE PER LA FIGLIA –  «Era preoccupato per me. Dopo un po’ di tempo mi spiegò il motivo. Temeva che qualche improvvisa passione potesse farmi deragliare dalla mia strada. Temeva l’abbaglio, la seduzione del qualcosa d’altro. Quello che per lui era stato il calcio. Quando me lo raccontò fece questa osservazione che non dimenticherò mai: Vedi — mi disse — a me è andata bene ma avrei potuto rimanere un calciatore di serie C. Aveva capito che dalle grandi passioni si rischia di rimanere scottati. Questa è stata una delle due grandi lezioni che mi ha trasmesso»

TANTE PASSIONI – «Lui amava il jazz, io prediligo le composizioni del Settecento. Però la cosa più sorprendente erano le sue conoscenze nella storia dell’arte. Enzo Bearzot non solo amava la pittura e si teneva sempre aggiornato sulle ultime tendenze, ma era un conoscitore della pittura fiamminga, una specialità che esplorano in pochi. Era un goloso della vita e mi ha trasmesso questo insaziabile desiderio di non fermarsi mai. Oggi ho tre figli, due nipoti e una carriera molto ricca di studi e pubblicazioni nella cultura classica. Penso che senza mio padre non sarei riuscita a fare questo»