Juventus, Buffon: «Tifosi non razzisti, so come la pensano» - Calcio News 24
Connettiti con noi

2013

Juventus, Buffon: «Tifosi non razzisti, so come la pensano»

Pubblicato

su

Il portiere bianconero e della Nazionale ha parlato di razzismo, integrazione e discriminazioni.

JUVENTUS BUFFON – E’ abituato ad esprimere le sue idee, anche se sono scomode: Gianluigi Buffon osserva il mondo, si fa la sua opinione e poi la condivide. E’ accaduto anche dopo aver visto “The Butler – Un maggiordomo alla Casa Bianca”, film di Lee Daniels sull’emancipazione degli afroamericani. E di razzismo ha voluto parlare il portiere bianconero: «Noi calciatori siamo diventati famosi per le nostre doti sportive, ma non per questo siamo degli stupidi. Il razzismo è un tema importante. Credo che l’essere umano tenda sempre a voler trovare differenze tra sé e un’altra razza o, rimanendo in Italia, tra sé e i cittadini di un’altra regione, diciamo per campanilismo. Ma il confronto e la riflessione possono aiutare. Non credo che i tifosi agiscano per odio razziale. Anche quando offendono l’avversario con gli ululati, penso che l’obiettivo sia quello di farsi sentire, di dare risalto al dissenso. Io li conosco bene, sono stato uno di loro e magari con loro ho cantato cori poco carini, so con quale spirito vengono fatti. E poi i giocatori di altre razze ci sono in ogni squadra, non avrebbe senso», ha dichiarato Buffon ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport”.

TOLLERANZA ZERO – Il capitano della Juventus e della Nazionale sottolinea anche l’importanza delle punizioni: «Penso sia giusto punire severamente certe forme di intolleranza, visto pure il rilievo che in Italia si dà al calcio. Io poi non ho la presunzione di comprendere fino in fondo quel tipo di sopruso, non posso avere la stessa sensibilità di chi subisce quegli attacchi. Nello spogliatoio c’è un clima cameratesco, siamo uniti e certe cose non esistono. Che cosa penso della discriminazione territoriale? Che il confine tra lo sfottò e la denigrazione sia veramente sottile». 

NUOVE GENERAZIONI – Sulla multa alla Juventus per i cori urlati dai bambini: «Non era mai stato punito quel coro lì, la multa è arrivata perché l’hanno fatto i più piccoli. Hanno voluto dare un esempio, ma credo che si sia esagerato. Il problema andava sollevato, ma in modo da spingere chi ha cantato a riflettere. Bisognava parlare non punire». 

INTEGRAZIONE – Circa il tema dell’integrazione e della discriminazione sessuale, Buffon ha concluso: «L’Italia è un Paese controverso: se affonda un barcone a Lampedusa e muoiono 300 persone ci commuoviamo e pensiamo anche ad adottare i bambini rimasti orfani, ma se non affonda ci lamentiamo dell’ingresso di 300 immigrati e ci chiediamo che cosa vengano a fare… Discriminazione sessuale? Io non ho mai avuto la percezione di giocare con un omosessuale. E se la Juve ne comprerà uno mi augurerei solo che ci faccia vincere le partite».