Marchionni: «Scudetto? Juve avanti, l'Inter giova dello stop» - ESCLUSIVA
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Marchionni: «Scudetto? Juve avanti, l’Inter giova dello stop» – ESCLUSIVA

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Marco Marchionni ha calcato per anni i campi della Serie A. Ecco le sue parole sulla ripresa del calcio e sulla sua carriera

Marco Marchionni ha calcato per anni i campi della Serie A, facendo su e giù sulla fascia destra nella sua carriera. Nel suo passato Empoli, Parma, Piacenza, Juventus, Fiorentina e Sampdoria per poi approdare alla Carrarese, dove adesso è viceallenatore. Intervenuto ai nostri microfoni in esclusiva, Marchionni racconta alcune storie della sua carriera e fa una panoramica sulla ripartenza del calcio.

Siamo praticamente alla vigilia della ripresa del calcio italiano, con la Juventus impegnata venerdì in Coppa Italia contro il Milan. Cosa pensa di questa ripartenza dopo tre mesi di stop?
«Credo che abbiamo bisogno della ripresa, anche se ci saranno tanti infortuni perchè è una cosa anomala per i calciatori stare fermi per tre mesi. Sia i calciatori che la gente comune hanno bisogno di qualcosa di diverso, poichè purtroppo in questi tre mesi si è parlato solo di morti e di virus. Magari la ripartenza potrà regalarci un sorriso, distraendoci da questo brutto periodo».

Nei suoi anni alla Juventus ha giocato, ovviamente, con Gigi Buffon. Cosa ne pensa dell’imminente rinnovo del portiere classe 1978?
«Questo fa capire come sia eterno. Se alla fine una squadra come la Juve continua a puntare su di lui, anche a livello di spogliatoio come persona che può trainare il gruppo e far raggiungere traguardi importanti, credo dica tutto. Gigi poi è uno dei migliori anni e lo può essere anche adesso a 42 anni».

Le voci di un addio di Chiesa dalla Fiorentina si fanno sempre più insistenti, con Juve e inter pronti a darsi battaglia in sede di mercato. Cosa consiglierebbe al numero 25 viola, restare o tentare il salto in una big?
«Questo lo sa soltanto lui, nessuno può dargli consigli o esprimere giudizi, perchè alla fine è la motivazione quella che ti spinge a giocare bene ogni domenica. Lui sa quello che può fare: è normale che arriva un momento nella carriera di un calciatore in cui si vuol fare un salto importante, però è pur vero che la Fiorentina di ora dall’arrivo di Commisso vuole fare un campionato importante. Secondo me soltanto lui può capire la strada da percorrere: a Firenze è uno dei più bravi e può essere leader mentre alla Juve può essere considerato uno dei tanti perchè come lui, se non più bravi, ce ne sono tanti».

Kulusevski ripercorrerà il suo stesso percorso, passando dal Parma alla Juventus. Cosa pensa dello svedese e dell’investimento dei bianconeri?
«E’ stato investito un bel budget dalla Juve e credo che il ragazzo sia bravo. Sta dimostrando di esserlo ma comunque gioca in Serie A da nemmeno un anno. Se la Juve ha fatto questo investimento lo ha fatto per il futuro, allo stesso tempo non si può giudicare completamente un giocatore soltanto da un anno. Ci sarà margine per vederlo, per migliorare e quando darà continuità allora si potrà giudicarlo. Al Parma ha fatto molto bene ma servirà tempo per vedere realmente quello che è».

Nella sua esperienza al Parma ha giocato insieme ad Adriano, uno forse dei talenti più cristallini mai visti in Serie A, fermato anche dalla sua fragilità. Cosa può dirci di lui?
«Adriano putroppo non è riuscito ad esprimere tutte le potenzialità che aveva. Quando hai l’opportunità di allenarti con un giocatore e di vederlo tutti i giorni, riesci a capire davvero quanto valga. Per quello che posso dire, secondo me Adriano è riuscito a dimostrare solo al 30% il suo potenziale e tutta la forza che ha. Un giocatore straordinario, putroppo lo ha dimostrato per pochi anni».

Tornando all’attualità, ripresa della Serie A significa anche ripresa delle discussioni sulla lotta Scudetto, con Juve e Lazio avanti e l’Inter che potrebbe rientrare nella contesa.
«Credo che in questo momento, con lo stop di tre mesi, la Juventus abbia ancora qualcosa in più perchè è composta da gente che oltre ad avere un motore dentro importante hanno colpi di classe che quando si compete allo stesso livello, possono dare qualcosa in più. La Lazio ha una struttura importante che si porta dietro da diversi anni, però adesso potrebbe risentire dello stop. L’Inter forse delle tre è quella che ne ha giovato di più perchè non stava andando benissimo prima dello stop quindi ha potuto ricaricarsi e riprendere il discorso che aveva lasciato a metà dicembre. Quindi secondo me la Juve è un pochino più avanti, bisognerà vedere se la Lazio riuscirà a mantenere il suo passo da grande squadra, avendo dimostrato di avere il merito di giocarsi lo Scudetto fino alla fine».

L’istituzione delle cinque sostituzioni potrà rappresentare una discriminante decisiva?
«Credo che ne possa giovare chi ha una rosa migliore. Ad esempio una squadra come la Juve che prima doveva scegliere tre subentranti, ora può sceglierne cinque, cambiando praticamente mezza squadra. Questo agevola l’allenatore perchè può permetterti di far girare più giocatori possibili e anche i giocatori con più possibilità degli altri. In Lega Pro sono due anni che le facciamo e ti dico che sono molto convenienti perchè ti dà la possibilità di sbagliare formazione ma di correggerla a gara in corso per quasi metà squadra».

Si ringraziano Marco Marchionni e l’ufficio stampa della Carrarese, Fabio Sebastiani, per la gentile concessione dell’intervista