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La forza del Napoli è saper superare gli ostacoli

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La vittoria in Napoli-Bologna è particolarmente importante proprio per il modo in cui è stata ottenuta. É vero, la squadra di Spalletti con l’exploit di ieri ha infilato una sequenza di 10 successi consecutivi tra campionato ed Europa. E può sembrare un  paradosso che contro un
avversario in difficoltà di classifica, privo del suo bomber Arnautovic e reduce da una serie di prove balbettanti, si sia fatta una fatica non provata in contesti apparentemente più difficili. Quali il confronto con il Liverpool, la doppia sfida con l’Ajax travolto sia in Olanda che in
Italia, alcune gare di campionato. Ma sono proprio questi i segnali più confortanti. In una stagione la logica disegnata dalla teoria non è mai rispettata, raramente quel che si pensa a proposito del calendario e dei rapporti di forza trova una corrispondenza esatta nel riscontro del campo.

Ed è proprio nella radiografia degli ostacoli superati felicemente che si può leggere la forza mostruosa di questo Napoli capace dalla quinta giornata in poi di fare le seguenti cose:

1) Vincere in casa della Lazio dopo essersi trovata sotto dopo 4 minuti.

2) Battere lo Spezia a un minuto dal novantesimo grazie al gol di Raspadori, fino a quel momento autore di una prova più che approssimativa.

3) Uscire con 3 punti da San Siro piegando i campioni d’Italia facendo meno di loro. La categoria del cinismo, ben poco utilizzata per una squadra frizzante qual è quella di Kvara e compagni, trova qui un’applicazione che vale tantissimo nella classifica odierna, dove proprio lo scontro diretto fa la differenza tra il Napoli e il Milan.

4) Segnare 3 gol a Cremona a un quarto d’ora dal termine con l’apporto delle sostituzioni, i cosiddetti «titolari in panchina» secondo definizione di Spalletti

5) Sconfiggere il Bologna con alti livelli di difficoltà nervosa, a partire dalla prima mezzora di gioco, quando Raspadori, Politano e Mario Rui si vedono negare il gol che avrebbe spianato la strada. E, successivamente, avere l’energia per rimontare e segnare ancora il 3-2 nonostante la “colpa” di Meret.