Parolo: «Tifavo Milan, ora voglio batterlo con la Lazio» - Calcio News 24
Connettiti con noi

Lazio News

Parolo: «Tifavo Milan, ora voglio batterlo con la Lazio»

Pubblicato

su

kishna

Dopo il clamoroso poker al Pescara, Marco Parolo è pronto a affrontare il Milan con la sua Lazio: le ultime sulla ventiquattresima di Serie A e non solo

Marco Parolo si volta verso la camera e fa il segno ‘quattro’ con le mani. Succede a Pescara dopo il 2-6 della Lazio, il centrocampista ha appena segnato il suo primo poker in carriera. Adesso i biancocelesti sono attesi dalla sfida con il Milan e per l’insolito goleador è una partita del cuore, dato che è nato vicino a Milanello e ha tifato Milan nella sua gioventù. «Da piccolo esultavo per i rossoneri, adesso il Diavolo è forte ma in una fase di transizione ma tornerà grande. Non mi spiace vivere la sfida da laziale, alla Lazio sto bene e spero di rimanere tanto, adesso voglio segnare di nuovo al Milan» ammette il giocatore dei capitolini. Secondo Parolo il buon momento della Lazio è dettato dall’alchimia creata da Simone Inzaghi all’interno dello spogliatoio, inoltre il tecnico è preparato anche dal punto di vista tattico e quindi la Lazio può volare. Lazio – Milan quindi diventa un banco di prova importante, riporta l’ex parmense, perché la banda laziale non ha mai battuto una big e vuole farlo in uno scontro diretto: «Vogliamo tornare nelle coppe senza porci limiti. Dobbiamo imparare però a gestire meglio le partite». La mezzala si prepara anche alla doppia sfida di Coppa Italia con la Roma, poi si sofferma su Nainggolan e lo difende perché è stato filmato di nascosto e quindi in una sede non istituzionale. Alla Lazio tiene banco anche Keita, del quale il centrocampista lombardo parla bene ma con riserva, perché deve crescere caratterialmente. Infine a La Gazzetta dello Sport Parolo dice la sua sull’Italia: «Abbiamo una grande Under 21, ottima per la nazionale maggiore. Spero di continuare a essere un punto fermo della Nazionale. La prima volta che venni convocato rimasi imbambolato dieci giorni!».