Presentazione Longo: le prime parole del nuovo tecnico del Torino
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Presentazione Longo: «Ripartiamo dal senso di appartenenza»

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Presentazione Longo: le prime parole del nuovo tecnico del Torino, chiamato a prendere il posto di Mazzarri sulla panchina granata

Moreno Longo, questo pomeriggio, ha incontrato la stampa al Grande Torino in qualità di nuovo allenatore del Torino. Il tecnico, un trascorso in granata tanto in campo quanto in panchina, ha preso infatti il posto di Walter Mazzarri. «Ringrazio la società per un’opportunità che non potevo rifiutare. Torno a lavorare in una piazza alla quale ho dato e dalla quale ho ricevuto tanto. Ho indossato una maglia granata per la prima volta nel 1987 e questo crea in me un senso di appartenenza che rappresenta la base per raggiungere i risultati», le sue prime parole.

RIPARTIRE – «Dobbiamo pensare positivo e con grande autostima fin dall’allenamento di oggi. Credo che la squadra abbia buone possibilità, ma ultimamente non è riuscita ad esprimerle. Bisogna sgomberare il campo da atteggiamenti pessimistici e lavorare sulla condizione mentale del gruppo».

AMBIENTE – «E’ una tifoseria che conosco molto bene e che stimo profondamente. Mi auguro che il mio arrivo possa ricreare un clima di positivo tra squadra e tifosi. Ma dobbiamo essere noi a trascinare i sostenitori offrendo prestazioni all’altezza».

CONTRATTO – «Sarà fino al 30 giugno, è stata una decisione serena. Del prolungamento parleremo a giugno, in base a quello che saremo in grado di scambiarci in quattro mesi di lavoro. Ora mi concentro sul presente».

FILADELFIA – «Per quanto possibile, verrà aperto. Anche più giorni alla settimana, mi auguro. Deve diventare per me, per i giocatori e per la società un gesto naturale, per alimentare un clima di positività nell’ambiente. Sono cresciuto con quel piazzale aperto: so cosa significa poter stare lì. Ma mi auguro che, facendo questa scelta, venga rispettata anche la qualità degli allenamenti».

PRIMAVERA – «Arrivo da quel settore, ci sarà un rapporto stretto con i nostri giovani. Cercherò di osservarli il più possibile, poi spetterà ai ragazzi dimostrare di meritare la prima squadra».

ATTEGGIAMENTO – «Nelle ultime gare ho visto un atteggiamento dimesso che non ci possiamo permettere. Dovrò essere bravo io a trovare le giuste motivazioni per riaccendere l’entusiasmo dei giocatori. Dovremo offrire fin da sabato una prestazione caparbia, con la garra, come i giocatori del Toro devono fare ogni volta che indossano questa maglia».

MODULO – «Il modo migliore per fare calcio è basarsi sulle caratteristiche della rosa. Questo Toro è stato costruito per giocare con la difesa a tre. Poi magari ci sono alcuni giocatori che potrebbero adattarsi anche a quattro, ma la base sarà la difesa a tre».