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Restyling Juventus: è 4-2-3-1 fisso, paga Dybala

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Juventus ad un passo da Bernardeschi: 40 milioni, bonus e percentuale sulla futura rivendita alla Fiorentina. E restyling sia

Accordo trovato tra Juventus e Fiorentina per il passaggio di Federico Bernardeschi alla corte di Massimiliano Allegri: il club bianconero pagherà un complessivo di circa 45 milioni di euro tra base fissa ed alcuni bonus variabili legati ai risultati della squadra, oltre al 10% sull’eventuale futura rivendita del calciatore. Si attende soltanto la ratifica per poi procedere agli annunci ufficiali: la Juventus dopo Douglas Costa acquista il secondo esterno della sua sessione di calciomercato, accontentato in pieno l’allenatore che giustamente aveva richiesto un profondo restyling sugli esterni offensivi per allinearsi in tal senso al livello della concorrenza europea.

I nuovi esterni della Juventus

Lo switch al 4-2-3-1, operato da Max Allegri in quel di gennaio, aveva scoperto il vestito bianconero: gli ottimi Cuadrado e Mandzukic sugli esterni non possono certo aderire alle aspettative che si ripongono verso avversari decisamente più strutturati. Il confronto non è impietoso soltanto in Europa, pensando ai Messi e Neymar, ai Ronaldo e Bale, agli Hazard e Pedro, ai De Bruyne e Silva e via discorrendo, ma persino in Italia dove ad esempio il tandem Insigne-Callejon appare decisamente più talentuoso di quello proposto dalla Juventus. Con Cuadrado sì variabile impazzita ma difettante della necessaria qualità e Mandzukic di fatto adattato in un ruolo che non è il suo e che mai ha ricoperto con continuità in carriera. Restyling parola d’ordine dunque: il passaggio definitivo al 4-2-3-1 richiedeva l’acquisto di due esterni di altissimo livello, in attesa del pieno recupero di Pjaca. Gli identikit scelti rispondono ai nomi di Douglas Costa e Bernardeschi: novanta milioni di euro con cui la Juventus ha voluto sgombrare il campo dai dubbi e lanciare la sua candidatura ad una stagione da assoluta protagonista, in Serie A come in Champions League.

Douglas Costa e Bernardeschi, gli acquisti giusti?

Risulta estremamente arduo anticipare oggi quanto i due incideranno effettivamente sulla causa bianconera. Andiamo con ordine: se i tifosi – dopo la disfatta di Cardiff – attendevano dalla società una risposta clamorosa, roboante, rivoluzionaria, beh forse non è questa. Nel senso: la proiezione della Juventus non è stravolta dagli innesti di Federico Bernardeschi e Douglas Costa. Si tratta oltre ogni ragionevole dubbio di una Juventus che in tal senso è più completa, più pronta ad eseguire il suo 4-2-3-1, ma non forte di quel top five che realmente ti fa saltare ogni equilibrio precostituito. Questo per quanto concerne un’analisi statica, ad oggi 21 luglio 2017. Poi c’è l’analisi dinamica, ed allora Bernardeschi e Douglas Costa nella Juventus possono percorrere una linea di crescita abbastanza importante. Il club bianconero è quello giusto per offrire la rampa di lancio all’ex talento della Fiorentina, nonché una seconda chance a quel Douglas Costa che bene ha fatto nel Bayern Monaco, ma non quanto serve ad introdursi tra i top assoluti nel ruolo. Non a caso i tedeschi hanno scelto, seppur di fronte ad un’offerta importante, di lasciarlo partire. Se ci fate caso, soprattutto negli ultimi anni, non accade con costanza che un top player lasci il Bayern Monaco. Figurarsi a ventisei anni, ancora nel pieno dell’evoluzione della propria carriera. Giudizi dunque che vanno necessariamente rimandati e parametrati in base alle evidenze del campo.

Juventus, paga Dybala?

A questo punto risulta difficile ipotizzare altro impianto tattico che non sia il 4-2-3-1: ed allora la domanda sorge spontanea, il sacrificato è Paulo Dybala? Non certamente in termini di utilizzo, senz’altro in quelli strettamente tattici. Quando impiegato nei pressi della porta avversaria l’argentino ha risposto presente: tredici reti nell’ultima stagione disputata in un Palermo in difficoltà, 19 in campionato – e 23 stagionali – nell’annata in cui ha ricoperto il ruolo di attaccante della Juventus. In tandem con Mandzukic o Morata. Nel 4-2-3-1 di Allegri Paulo Dybala è il trequartista centrale, per due ragioni il più sacrificato dei quattro uomini d’attacco: in termini di mansione, in quanto tocca a lui legare il resto della squadra all’attacco e dunque retrocedere in termini di campo per giocare la palla con i centrocampisti, e di conseguenza in termini di posizione. Dove apparentemente tra le linee potrebbe nascondersi tra le maglie e cercarsi la fetta di campo ideale, ma nella realtà è costretto sempre e comunque a venire fuori per evitare che la squadra si divida in due tronconi. Paulo Dybala si allontana considerevolmente dalla porta avversaria: più nel vivo del gioco, ma con meno occasioni per sfoggiare la sua affinità con il gol. Per un attaccante puro come lo è il sudamericano si tratta inevitabilmente di un discorso che non fa piacere: ha già dimostrato di poter ricoprire il nuovo ruolo con qualità ed intelligenza, ma appare piuttosto snaturato. Basterebbe ricordare come a ragione, nell’estate del suo approdo dal Palermo, si discuteva di un eventuale impiego da prima punta: dopo appena due stagioni Dybala si ritrova più vicino ai suoi centrocampisti che al portiere avversario. Il sacrificato è palesemente lui.