Roma, le grandi trattative dell'era americana: Radja Nainggolan
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Roma, le grandi trattative dell’era americana: Radja Nainggolan

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Roma, le grandi trattative dell’era americana: Radja Nainggolan. Arrivato nel gennaio del 2014 e diventato idolo in poco tempo

Ah, caro Radja. Sapessi quanti tifosi della Roma hanno ancora il tuo poster appeso in camera. Che siano più giovani, o più stagionati, il belga è stato uno di quei giocatori in grado di conquistare davvero il cuore di tutti. La sua cessione, nell’estate del 2018, è stata presa come una coltellata. Addolcita leggermente, in seguito, dall’esplosione di Zaniolo, entrato nella trattativa.

È il gennaio del 2014 quando Walter Sabatini lo preleva in prestito dal Cagliari, sconfiggendo una foltissima concorrenza. Il tempo di scendere dalla scaletta dell’aereo e due giorni dopo debutta in Coppa Italia contro la Sampdoria. In pochissimo tempo compie quel salto di qualità che gli consente di mettersi al pari di centrocampisti già collaudati come Strootman e De Rossi. Loro tre, a cui si somma Pjanic, formavano una mediana invidiata da tutta Europa. Nel mercato susseguente viene riscattato definitivamente dai capitolini, al termine di una trattativa estenuante.

La vera svolta della sua carriera in giallorosso arriverà sotto la guida di Spalletti. La seconda metà della stagione 15/16 è per lui un anno super: il tecnico gli ritaglia una nuova posizione alle spalle degli attaccanti e Nainggolan risponde con 6 reti realizzate in un solo girone (Spalletti arrivò a gennaio). Alcune importantissime, contro Inter e Napoli. Il copione non cambia l’annata seguente. Sempre da trequartista, il belga non fa che incantare, terminando la stagione con 14 gol complessivi. Mica male.

Con Di Francesco le cose iniziano a cambiare. L’allenatore abruzzese lo dirotta nuovamente nei 3 di centrocampo e Nainggolan perde drasticamente pericolosità. Vero che raggiunge la semifinale di Champions League coi compagni, ma la sua stagione personale è sotto le aspettative. Successivamente si scontra con Monchi, che opta per la sua cessione a causa di uno stile di vita non troppo professionale. Questo, al d.s., non è mai stato perdonato dai tifosi giallorossi. Per Nainggolan, invece, gli apprezzamenti non possono che continuare.