2013
Roma, ora regna il caos
Tra contestazioni, vuoto di potere, mercato in entrata ed uscita: la Roma prova a rilanciarsi
E’ iniziato il ritiro estivo di Riscone di Brunico con l’obiettivo di voltare pagina: la Roma vuole cancellare le delusioni del recente passato e ripartite con forza. Rilanciare il progetto auspicato dal nuovo corso dirigenziale statunitense che ad oggi ha del tutto frustrato le aspettative della piazza giallorossa: in Val Pusteria però l’aria è pesante e le contestazioni non si sono lasciate attendere.
CAOS NEL RAPPORTO TRA TIFOSI, SQUADRA E VERTICI – La sconfitta nella finale di Coppa Italia subita in favore della Lazio ha acuito il malessere già accumulato nelle due stagioni d’esordio della nuova proprietà americana: alle contestazioni di Trigoria hanno fatto seguito quelle di Riscone di Brunico e la sensazione forte è quella che manchi una voce forte in grado di trovare un equilibrio e sintetizzare le opinioni del complesso. La Roma paga questo evidente vuoto di potere e le ultime scelte non hanno certamente segnato la necessaria inversione di tendenza: senza nulla togliere all’ex allenatore del Lille Rudi Garcia – e ci mancherebbe, il tecnico francese non può scontare colpe che non gli appartengono – in una situazione già si per sé tanto complessa si sarebbe dovuta percorrere ogni strada possibile per ottenere il sì di un allenatore italiano. Che, già soltanto sotto il profilo della semplicità di comunicazione, avrebbe avuto vita più facile nel tentativo di normalizzare una situazione decisamente intricata. Ricorrendo ad un eufemismo.
IL MERCATO E MARQUINHOS – Investimenti per 35-40 milioni: questa la cifra messa a disposizione dal presidente Pallotta in avvio di campagna acquisti. Benatia e Strootman – prelevati da Udinese e Psv rispettivamente per 13 e 20 milioni – vanno praticamente a colmare la cifra indicata: innesti di garantito valore che rinforzano due posizioni scoperte. Il difensore francese è chiamato ad assicurare quel surplus di rendimento ed esperienza specifica nel nostro torneo che più volte è sembrata mancare nella scorsa stagione: acquisto giusto alla pari di Strootman, classe 1990 e giocatore già fatto che – ad oggi con De Rossi, Pjanic, Florenzi e Bradley – va a formare un centrocampo completo e di ottimo livello. Si ferma qui il mercato della Roma? Neanche per scherzo. Irrinunciabili le offerte di Barcellona e Psg per Marquinhos: i 30 milioni messi sul piatto andrebbero a finanziare il mercato in entrata ed il profilo del giovane difensore brasiliano – considerando pregi e difetti – non potrebbe spiegare la rinuncia ad una somma così importante. Diventa fondamentale però reinvestire e farlo bene.
IN USCITA ANCHE OSVALDO – A maggior ragione che le casse giallorosse potrebbero ulteriormente essere incrementate dalla cessione dell’attaccante italo-argentino, che a dire il vero sembra essere con un piede e mezzo lontano da Roma. L’obiettivo mai nascosto della dirigenza giallorossa è cederlo all’estero e raccogliere una cifra che superi i 15 milioni di euro (la cifra investita due anni fa per il suo acquisto dall’Espanyol): disinnescare la polveriera intorno ad una vicenda oramai non più controllabile – la fine del rapporto tra Osvaldo e la piazza giallorossa è di carattere irreversibile – e allo stesso tempo accumulare un budget di circa 45 milioni per finanziare l’ulteriore mercato in entrata. Soprattutto per quanto concerne l’inevitabile approdo di almeno un laterale di indiscusso valore ed un attaccante, magari duttile ed in grado di svolgere più ruoli nello scacchiere tattico di Rudi Garcia a seconda dell’utilizzo del 4-3-3 o del 4-2-3-1. Il portiere sarà Morgan De Sanctis, in arrivo dal Napoli. Al tecnico francese l’arduo compito di rilanciare la Roma: un’impresa da realizzare senza il timore di fare le cose semplici.