Roma, quando il d.s. diventa la star. Petrachi ha tutta la piazza dal suo lato
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Roma, quando il d.s. diventa la star. Petrachi ha tutta la piazza dal suo lato

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Pepé Roma Petrachi

Roma, Petrachi è diventato un assoluto protagonista della società. Il d.s. illumina la piazza nella conferenza stampa di Mkhitaryan

Arrivare in una piazza difficile come quella della Roma e mostrare immediatamente il proprio carattere non è una cosa da niente. Specialmente se il tuo arrivo segue immediatamente l’addio di un collega che, in un certo senso, ha distrutto la squadra giallorossa. L’imputato è ovviamente Monchi, colui che ha saputo rimpiazzarlo al meglio Gianluca Petrachi. Nel calcio di oggi i dirigenti sono a tutti gli effetti dei protagonisti (quasi) al pari dei calciatori.

L’ex Torino è stato in grado di inserirsi sin dal primo giorno nella realtà capitolina, anche quando il suo arrivo in giallorosso non era stato ufficialmente comunicato. Non è un mistero il viaggio a Madrid con Fienga volto alla conoscenza di Fonseca, ed è altrettanto noto di quanto lui abbia spinto per avere il portoghese in panchina. Il mercato appena concluso ha visto una trentina di operazioni generali (tra acquisti, cessioni e rinnovi) portate avanti da Petrachi, ed è stato certamente dispendioso. Lo afferma lui stesso in conferenza: «Credo di averci messo l’anima in questo mercato. Ho messo tutto quello che avevo dentro di me con una logica calcistica, ho cercato di fare una piccola rivoluzione, era necessario farla».

Quella rivoluzione che è sempre apparsa necessaria al fine di migliorare in maniera netta l’altalenante rendimento dello scorso anno. Le prime due giornate sono state da “così così”, ora si attende un netto cambio di marcia già dalla sfida di domenica contro il Sassuolo. In cui sarà presente Mkhitaryan. L’armeno, anche lui rivolgendosi alla stampa, ha le idee chiare: «Sono sicuro che potremo raggiungere i nostri obiettivi, tutti hanno grandi ambizioni e sono qui per vincere. Si viene ricordati per le vittorie, ho sempre voluto vincere titoli e sono sicuro che le mia ambizioni e quelle della Roma coincidono».

Tra un intermezzo e l’altro di conferenza dell’armeno, è Petrachi che torna a fare la voce grossa: «Sono orgoglioso di aver mantenuto la promessa dicendo che la Roma non sarebbe stata la succursale di nessuno. Si è parlato Marotta e Paratici, oggi nessuno può venire a Roma per fare il prepotente e prendere calciatori. Oggi sono consapevoli che se vogliono un giocatore ci sono dei tempi e dei modi». E questo alla tifoseria piace.