2013
Juventus, Tevez stremato: ci pensa la figlia a consolarlo
Simpatico siparietto a Chatillon tra l’Apache e la figlia, scesa in campo a consolare il padre, stremato dal lavoro
“Qui alla Juventus ho capito che dovrò correre molto di più che in Inghilterra” diceva sorridente l’altro giorno Carlitos Tevez all’evento Bwin a Chatillon tra l’ilarità dei presenti. E nel giro di tre giorni l’attaccante argentino s’è reso conto di cosa vuol dire il “metodo Conte”: sudore, fatica, abnegazione e lavoro. Tutti i giocatori in questi giorni stanno patendo sotto il sole a picco allo stadio Brunod e stanno facendo una gran fatica. Llorente ieri sera, salendo sul palco del Summer Village, sembrava un “vecchio” claudicante: i muscoli bruciano con l’acido lattico a farla da padrone. Anche chi è a Torino da tempo, come Vucinic, ieri è uscito dal campo stremato sussurrando “non ce la faccio…”. Oggi, terzo giorno di ritiro in Valle d’Aosta, è stata un’altra mattina di test atletici. Due ore di intenso lavoro che hanno stremato la truppa. Ma Tevez ha avuto una consolatrice d’eccezione, che di colpo gli ha fatto dimenticare tutta la fatica portandolo per qualche minuto sulle nuvole: sua figlia Katiae di tre anni.
La piccola, presente sotto i gazebo della tribuna stampa in compagnia della sorella Florencia, 8 anni, e della mamma Vanessa, moglie dell’Apache, è entrata in campo a fine seduta mentre il papà era steso sull’erba dell’impianto insieme ai suoi compagni per lo stretching finale. La bimba, scalza, s’è avvicinata timidamente al padre e poi s’è seduta in mezzo alle sue gambe tra lo stupore e la simpatia generale. Katiae s’è intrattenuta per qualche minuto con il papà consolandolo a colpi di carezze mentre le cosce del campione erano disposte a “squadra” per stirare i muscoli, in un ideale abbraccio. Una scena tenerissima che ha tenuto banco nella caldissima mattinata valdostana. Poi la figlioletta ha aiutato il genitore ad alzarsi ed insieme, mano nella mano, scarpini sotto il braccio, si sono avviati verso la tribuna stampa dove sedute sulla panchina all’ombra c’erano la consorte e l’altra bimba di cinque anni più grande. L’ex bomber del Manchester City, dopo aver scherzato con la figlioletta, l’ha consegnata alla moglie alla quale s’è avvicinato baciandola teneramente e salutandola.