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Torino-Napoli, la regia tra passato e presente

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Torino-Napoli è anche il ricordo delle sliding doors della prima era Sarri: da Valdifiori a Jorginho, un decisivo cambio di regia

Possiamo dire serenamente che è stato il primo cambiamento serio delle prime settimane di Maurizio Sarri a Napoli. Tempi diversi, i punti a valanga ancora non arrivavano e anzi gli azzurri facevano fatica. Era il 2015-16, con il Napoli della nuova gestione Sarri sconfitto all’esordio in campionato a Reggio Emilia dal Sassuolo, poi i pari difficili contro Sampdoria e Carpi. Tutto prima che ci fosse la prima intuizione tattica, con il passaggio dal 4-3-1-2 al 4-3-3. E per farlo, l’allora neo-tecnico del club partenopeo dovette sacrificare un suo protége.

ADDIO MIRKO – Mirko Valdifiori in quel momento era il nuovo che avanzava. O meglio, il vecchio che resisteva: non un regista della nuova generazione (due tocchi e pochi lanci lunghi, tanti key-passes), ma uno degli ultimi esponenti di una vecchia scuola, con i suoi fendenti a tagliare il campo e il posto guadagnato in nazionale da regista dell’Empoli di Sarri. Il tecnico – passato sotto il Vesuvio – decise di portarlo con sé assieme a Hysaj. Mentre il terzino però si rivela ancora oggi un punto fermo del Napoli, Valdifiori venne sacrificato.

RISORSA JORGINHOJorginho era arrivato a Napoli nel gennaio 2014, dopo un brillante approccio alla Serie A con l’Hellas. Si era già parlato di nazionale, ma l’anno e mezzo sotto Benitez l’aveva svalutato: impossibile per lui fare il frangiflutti nel 4-2-3-1 dello spagnolo, con i compiti di regia che a volte andavano condivisi con Gokhan Inler. Come ricorda “La Gazzetta dello Sport”, Sarri l’ha rilanciato: architetto del 4-3-3 di nuova impostazione, la maglia azzurra, i complimenti e persino l’attenzione del Brasile. Sabato si gioca Torino-Napoli, con Valdifiori rilanciato da Mihajlovic e Jorginho in un periodo d’appannamento: chissà che i due non ci pensino un po’.