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Toro, che scivolone: da Petrachi a Iago, il microfono è subito avvelenato

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Toro, che scivolone all’esordio: dal ds Petrachi a Iago nel post-partita, il microfono è subito avvelenato. Polemiche sterili dopo la sfortunata sconfitta con la Roma

Hanno fatto in fretta, i primi nuvoloni stagionali, a piombare sul cielo stellato lasciato in eredità da una campagna acquisti tutta in crescendo. Che, in particolar modo con i botti finali di Soriano e Zaza, aveva donato all’ambiente granata legittimo ottimismo per il campionato alle porte. I primi 90′ del Toro, al contrario, hanno prodotto strascichi dal sapore amaro, e non soltanto – non principalmente – per il risultato maturato sul terreno di gioco. Dove la banda di Mazzarri ha sì perso di misura contro la Roma, ma allo scadere di una partita che ha mostrato pregi e potenzialità di una rosa con tutte le carte in regola per ambire ad un piazzamento a ridosso della zona Europa.

La polemica di Petrachi contro la direzione di Massa

Ad avvelenare l’ambiente, più della rete capolavoro di Dzeko, la rivedibile gestione comunicativa da parte della società granata. Che, tenuto dietro le quinte Mazzarri a fine gara, con Petrachi si è subito resa protagonista di un teatrino tutto fuorché inevitabile. Il direttore sportivo si è scagliato duramente contro la direzione di gara di Massa, criticando il mancato intervento del Var in occasione del contatto Fazio-Iago in area di rigore (tutto da stabilire che, dopo attenta verifica, la massima punizione sarebbe stata concessa) e soprattutto recriminando per la rete ancora di Iago annullata per sua stessa ammissione correttamente («Ma hanno pensato bene di andare a controllare proprio il millimetro», Petrachi dixit). Un’uscita a vuoto, si trattasse di un portiere. Un’uscita comunque infelice, trattandosi di un dirigente. Che ha poi rincarato la dose: «Lo scorso anno con la Spal siamo stati i più penalizzati, ma a noi basterebbe anche soltanto equità di giudizio». E che cosa, sennò?

Le parole di Iago sul suo futuro lontano dal Toro

Scelta lessicale rivedibile, insomma, così come la decisione di mandare in zona mista a fine partita proprio Iago. Protagonista in campo, certo, ma forse il meno indicato alla luce delle trame di mercato sotto traccia da lui stesso ammesse. «Merito più rispetto – il pensiero dell’esterno d’attacco iberico –, mancano ancora dodici giorni alla chiusura del mercato all’estero: adesso dobbiamo parlare con la società e prendere una decisione sul mio futuro». Che fino a cinque minuti prima non si pensava potesse prevedere altro colore all’infuori di quello granata, ma forse forse non sarà così. Proiettando sotto una luce diversa anche gli ultimi, onerosi, investimenti di mercato.

@DanieleGalosso