2 giugno 1963, l'Atalanta vince la Coppa Italia: il sogno diventato coccarda
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2 giugno 1963, l’Atalanta vince la Coppa Italia: il sogno diventato coccarda

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La vittoria della Coppa Italia dell’Atalanta nel 1963: una grande cavalcata conclusa con la conquista di un trofeo, purtroppo, mai festeggiato

2 giugno, una data che a Bergamo viene ricordata per un motivo ben specifico: se tutta Italia festeggia il ricordo dell’entrata in Repubblica c’è chi invece, alle bandiere tricolori, preferisce le coccarde, racchiuse in un trofeo che in terra orobica è desiderato tanto quanto un piatto di taragna accompagnato da un calice di vino rosso. Ovviamente si sta parlando della Coppa Italia, e se da una parte potrebbe sembrare una maledizione viste le innumerevoli volte che la Dea ha provato a rivincerla senza successo (per polemiche o errori propri), dall’altra parte nel 1963 il sogno riuscì a realizzarsi: con l’Atalanta detentrice della finale.

Annata 62/63, i nerazzurri hanno un blocco giovane e competitivo in grado di giocarsela alla pari praticamente con tutti. Tanto per citare qualche nome: Da Costa, Domenghini (eroe della finale), Pizzaballa, Nielsen, Magistrelli, Gardoni, Rota, Pesenti, Mereghetti e Calvanese, guidati da un tecnico ambizioso come Tabanelli. Contro la Dea crollano anche le big: l’Inter Campione d’Italia e addirittura la Juventus. L’ottava rosa del campionato che però in Coppa Italia vuole arrivare fino in fondo: Como, Catania, Padova, Bari e poi in finale arriva il Torino di Giorgio Ferrini.

San Siro, 2 giugno 1963, l’Atalanta arriva da sfavorita a San Siro in quanto mancano un po’ di giocatori causa infortuni (soprattutto il cannoniere Da Costa). Nonostante ciò dopo 4 minuti si sblocca la partita: cross di Nielsen, testa dell’angelo nerazzurro e vantaggio orobico. Nella ripresa la storia, che sta per essere scritta, si ripete: azione di Veneri, palla a Magistrelli che serve al volo Domenghini che sigla il 2-0. Serve però la giocata del singolo per ipotecare una tripletta da urlo: cosa che accadde verso la fine con la giovane ala che scarta pure Lido Vieri. Nulla basta la rete di Ferrini e l’Atalanta con un 3-1 porta a casa la sua prima Coppa Italia nella storia.

Futuro roseo? Festeggiamenti? No, se da una parte il presidente Turani manda via Tabanelli nonostante i grandissimi risultati (decisione che si pentirà più avanti), dall’altra invece Bergamo piangerà la scomparsa di Papa Giovanni XXIII: all’1:30 di notte mentre la città si stava tapezzando di nerazzurro. Un ricordo comunque indelebile da parte di chi, presente o meno, questa storia sogna di ripeterla.