Lotito: parla il presidente migliore d'Italia - Calcio News 24
Connect with us

2012

Lotito: parla il presidente migliore d’Italia

Avatar di Redazione CalcioNews24

Published

on

lotito ifa

SERIE A LAZIO LOTITO DE LAURENTIIS – Una grande rivincita, e che rivincita. Claudio Lotito, semplicisticamente indicato da molti come il grande fustigatore del calcio italiano, ha in realtà dimostrato di essere molto di più. Secondo la “Gazzetta dello Sport” infatti, il presidente della Lazio è il migliore d’Italia insieme ad Aurelio De Laurentiis: gli unici capaci di produrre utili senza mettere soldi propri ed ottenere risultati sportivi. Lotito si gode il primato e si toglie qualche soddisfazione verbale dalle pagine elettroniche di Panorama.it:

“Mi creda, non ho l’ambizione di rappresentare il meglio o la parte positiva. Ho la volontà di voler cambiare il sistema che deve essere in linea con il principio di una sana gestione. Si immagini che quando sono entrato nel 2004 ho rilevato una società che fatturava 84 milioni e ne perdeva 86,5 e aveva 550 milioni di debito strutturato. Mi sono cimentato in questa sfida che era considerata impossibile. Ho investito 50 miliardi di lire personali e mi sono caricato di 1.070 miliardi di debito. Tutti hanno pensato che fossi un pazzo”.

Un pazzo aiutato dal Fisco e dalla politica?

“L’ammontare del debito col Fisco era 300 miliardi, gli altri 800 erano di diversa natura. Lo scriva questo. E oggi la società ha debiti col fisco per 66 milioni di euro. Non solo. Il Fisco ha fatto un’operazione altamente positiva per l’interesse dello Stato. Noi paghiamo circa 6 milioni all’anno di rata che scade ad aprile e un anno fa l’abbiamo pagata il 23 dicembre, due anni fa il 20 dicembre e tre anni fa con addirittura un anno di anticipo. Siamo gli unici contribuenti in Italia che pagano prima”.

Il suo modello contrapposto a quello di Moratti e Berlusconi..

“Non voglio giudicare, oltretutto Berlusconi ha vinto tutto. Io voglio rompere l’assioma che ‘più spendi più vinci’ o che si debba vincere a qualunque costo e con qualsiasi mezzo. Si vince anche con i progetti. Ho l’orgoglio di poter dire di aver preso alcune iniziative che hanno messo insieme efficienza e risparmio ottenendo anche risultati sportivi”.

I migliori presidenti siete lei e De Laurentiis, quelli su cui spesso si sprecano ironie. C’è un po’ di snobismo nel mondo del calcio?

“A me non interessa essere un punto di riferimento, ma risolvere i problemi: sono per la politica del fare e non del proclamare. All’inizio ho avuto attenzione mediatica e ironie perché ho rotto gli schemi. Dovevo dimostrare in modo nuovo e rude la mia idea di calcio senza aver fatto ancora risultati. Parlavo di calcio didascalico e moralizzatore, ero all’inizio e non potevo avere i risultati, quindi dovevo presentarmi con qualcosa che fosse di rottura. Io ho potuto fare alcune battaglie e alla lunga hanno portato a cambiamenti. Significa che avevo ragione e ho contribuito a un processo di cambiamento. La gente comincia a capire che non si vince solo perché dai 14 milioni a qualcuno”.

Tra i cambiamenti arriverà anche il nuovo presidente di Lega?

“Questione mediatica. Beretta non ha dato dimissioni. E’ in carica e ha dato la sua disponibilità qualora la Lega avesse trovato un’alternativa, ma noi non siamo senza presidente. Questa è una presidenza che ha prodotto più di tutti in termini di cambiamenti. Uno come Beretta ha consentito questo cambiamento non solo attraverso le sue capacità, ma attraverso la sua autorevolezza e credibilità in diversi comparti delle istituzioni. Adesso dobbiamo fare altre cose”

La riforma dei campionati, ad esempio?

Abbiamo in testa una riduzione delle squadre di calcio perché così come il sistema è concepito oggi non ci sono le risorse economiche e soprattutto porta a situazione critiche che vogliamo evitare”

Come?

“Avere 18 squadre di serie A consentirebbe di recuperare 60 milioni di euro.Con un’unica retrocessione e la serie B a 18 squadre e un’unica promozione mentre la seconda spareggia con la penultima della serie A. E al massimo 54-60 squadre di Lega Pro in modo; così la serie B recupererebbe circa 30 milioni di euro e la Lega Pro ne recupererebbe 6. Finirebbero le conflittualità economiche e si avrebbe certezza nelle risorse, cosa che oggi non esiste”.