Alino Diamanti e la Nazionale: la Top Five delle sue gare in azzurro
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Alino Diamanti e la Nazionale: la Top Five delle sue gare in azzurro

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Tutte le partite e le giocate più belle di Alino Diamanti con la maglia della Nazionale italiana. I dettagli

Dopo quasi 600 partite in carriera con svariati club, esperienze anche in Inghilterra, Cina e Australia, Alessandro Diamanti dice basta e chiude con il calcio alla soglia dei 40 anni. In carriera ha collezionato anche 17 presenze in azzurro. Quali sono state le partite più significative con la Nazionale? Ecco la Top Five delle gare da ricordare per qualche motivo.

1) 2010, Italia-Romania 1-1. Amichevole a Klagenfurt, tutt’altro che brillante. Anche per Alino, che infatti rivestirà l’azzurro ben 17 mesi dopo. A convocarlo è Cesare Prandelli, che lo fa esordire insieme a Balzaretti, Ledesma e Balotelli.
2) 2012, Inghilterra-Italia 2-4 dcr. Quarti di finale dell’Europeo. Gara inchiodata sullo 0-0. Diamanti entra al posto di Cassano. Tocca a lui calciare l’ultimo rigore che vale la semifinale. Lo fa dopo che Pirlo segna su cucchiaio perché «Hart doveva abbassare le ali». La scelta del Maestro manda in confusione i britannici e qualcuno pensa: se l’ha fatta quel mostro di razionalità che è Andrea, vuoi vedere che quel matto di Alino fa la stessa cosa? E invece no. Esecuzione perfetta, rasoterra, neanche troppo angolata, ma tanto non ce n’è bisogno: il portiere è già a terra sull’altro angolo.
3) 2012, Germania-Italia 1-2. Ancora Europeo, semifinale e nuova sostituzione di Cassano. Le grandi partite lo esaltano. Serve un pallone che mette Marchisio davanti a Neuer per il possibile terzo gol e gioca un buonissimo spezzone di gara.
4) 2012, Inghilterra-Italia 2-1. Amichevole estiva a Berna. La Nazionale perde ma la sua ora in campo è più che positiva e dà ragione a Prandelli che continua a convocarlo e – in questo caso – a metterlo nella formazione titolare.
5) 2013, Italia-Uruguay 5-4 dcr. Finale di consolazione della Confederations Cup. I 90 minuti terminano 2-2 e Diamanti è l’autore del parziale 2-1, neutralizzato poi dal solito implacabile Cavani. L’unica sua rete con l’Italia non può che essere la sua firma d’autore: un calcio di punizione a giro originato dal suo magico sinistro.