Bologna, Arnautovic: «Qui sarà la nuova Atalanta»
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Bologna, Arnautovic: «Qui sarà la nuova Atalanta. Inter? Ero un ragazzo al Luna Park»

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Marko Arnautovic, attaccante del Bologna, si racconta in un’intervista alla Gazzetta dello Sport: ecco le sue parole sul passato all’Inter e il presente rossoblù

Marko Arnautovic si racconta in un’intervista alla Gazzetta dello Sport. Le sue parole sul passato all’Inter, il presente a Bologna e il paragone con Ibra:

SCELTA BOLOGNA«Quando scelsi di venire qui, alcuni amici mi chiesero il perché di questa scelta. Gli ho risposto che sicuramente a qualche calciatore dell’Atalanta sei anni fa avevano chiesto la stessa cosa. Ora guarda dove sono loro. Il percorso qui è quello, piano piano…».

INFORTUNIO«Sento ancora qualche dolorino, piccolo ma forse sistemabile: deciderò in queste ore se tornare domenica. Sarà una sorpresa».

INTER«Ero un ragazzo: al Luna Park. La grande città, il grande contratto, i grandi campioni, tutto splendente. Ogni giorno ero felice di vedere i campioni al mio fianco, ma per me era importante di più uscire, la vita fuori, le macchine: tutto fuorché il calcio. Dal sesto mese in poi ho cominciato a pensare al calcio: Mourinho mi fece capire un po’ di cose e mi misi a fare le cose seriamente. Nel Triplete c’ero, ma in un 2%, come tifoso. Non ho mai detto di averlo vinto. In queste prime partite di Serie A, di quel 2010 ho visto Mou e Thiago Motta: uno dei migliori calciatori coi quali ho giocato, se non il migliore.»

IBRA«No Ibra è Ibra. Una personalità e un giocatore più grande di me. Lo adoro, sia chiaro, ma non voglio raffronti. Io qui a Bologna sono solo all’inizio. So che devo fare di più.»

BOLOGNA«Sono felicissimo della scelta fatta: tanto di cappello per tutto quello che sto vivendo e trovando, gente allegra, civile. Vivo le partite come un’intensità profondissima, ogni rete è un’esplosione, una liberazione. E’ anche per i tifosi, perché si fanno il c… per un anno al lavoro per venirci a vedere. Meritano rispetto. Quando ho visto la città, le strutture del centro tecnico, l’organizzazione, non ho avuto dubbi. Questo club ha un profilo europeo. Io non dico che andremo in Europa adesso, ma crescendo di anno in anno, si potrà fare. Poi ho scoperto che Bologna è capoluogo dell’Emilia-Romagna e una mia figlia si chiama Emilia, destino?.»

MIHAJLOVIC«Siamo di origine serba: passionalità, mentalità e voglia di vincere ci uniscono».