Atalanta, davanti la vecchia guardia s'impegna (ma non concretizza come la nuova)
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Atalanta, davanti la vecchia guardia s’impegna (ma non concretizza come la nuova)

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La questione cambi tardivi e un reparto offensivo che per l’Atalanta è necessario sfruttare a pieno regime: tra vecchia guardia e titolari

Come giudicare attualmente l’attacco dell’Atalanta? Sulla carta abbastanza coperto, ma la differenza tra un reparto sufficiente e perfetto, come sottolineato da Gasperini, sta nella forza delle riserve: nel caso dei nerazzurri della vecchia guardia.

Ieri sono stati schierati Pasalic, Muriel e Zapata tutti insieme: mossa azzardata, ma in parte comprensibile viste le ultime partite (in primis da parte del tandem colombiano). La valutazione di costoro si suddivide a metà: impegno e forza di volontà da una parte, dall’altra quei limiti tecnici che hanno contraddistinto la loro stagione, specialmente se si parla di concretezza.

La Dea non è stata esente da creazioni, ma lo step in più lo si può fare solo con il volto giovane e offensivo di questa squadra, e non è un caso che il salto di qualità nelle occasioni create (e di conseguenza il goal) sia arrivato dai vari Lookman, Hojlund e in parte anche Boga.

Ovvietà che ieri ha rischiato di essere evidenziata in maniera negativa visti i cambi troppo tardivi da parte di Gasperini. Certo, bisogna essere pronti a tutto e dare il 110% con quello che si offre (e a loro sono bastati), ma rimangono pur sempre 15 minuti.

Rimanendo sul tema vecchia guardia, è stato fatto un piccolo passo in avanti sotto il profilo degli stimoli, anche se l’ingranaggio vincente passerà quasi sempre dai trascinatori attuali di questa Atalanta: si sta parlando pur sempre di elementi che, se inseriti anche insieme alle cosiddette “riserve”, possono permettere alla squadra di vincere.